Igiene ambientale, USB privato Alto Vicentino Ambiente: “padroni e sindacati complici svendono diritti e salario”

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Coronavirus, manifestazione USB
manifestazione USB

“Che sarebbe stato un autunno caldo per il settore dell’igiene ambientale, lo avevamo capito sin dallo scorso anno, quando associazioni datoriali di categoria e sindacati complici, decidevano di cancellare con un colpo di spugna le rappresentanze aziendali per concertare, senza contraddittori dal basso, le prossime mosse da mettere in campo a danno dei lavoratori e dei servizi ambientali” afferma in un comunicato il sindacato USB privato Alto Vicentino.

“La crisi pandemica e i fondi in arrivo dal Pnrr rappresentavano un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire tanto che non si sono attardati a fare comunella, redigendo una nota unitaria indirizzata al Ministero del Lavoro, all’Inps, ad Arera, alle Regioni e agli Enti Locali nella quale emerge chiaramente che il loro obiettivo primario e? quello di favorire al massimo il profitto alle imprese del settore, che devono poter disporre liberamente degli ingenti finanziamenti destinati alla cosiddetta “Transizione Ecologica” e contestualmente potenziare gli Enti Bilaterali e di formazione, che rientrano tra le maggiori fonti di profitto dei sindacati concertativi”.

“E mentre loro pensano a come spartirsi la fetta dei finanziamenti pubblici, hanno anche la faccia tosta di chiedere alle Istituzioni di farsi carico, a spese della collettivita?, del cosiddetto “ricambio generazionale”. Un modo ipocritamente “elegante” per mascherare il reale intento delle aziende, che con la complicita? di Cgil, Cisl, Uil e Fiadel, intendono mettere alla porta i lavoratori dai 50 anni in su, considerati troppo costosi e non piu? utili al capitale, soprattutto se hanno avuto la disgrazia di ammalarsi di danni irreversibili, per colpa di un’inadeguata prevenzione rispetto ai rischi del mestiere, perche? ovviamente la prevenzione rappresenta solo un costo per i datori di lavoro. Ma di fronte all’aumentare esponenziale delle malattie professionali, i sindacati non hanno potuto piu? far finta di niente e, facendo un copia e incolla degli studi e delle denunce portate avanti da USB sui danni muscolo scheletrici riscontrati negli operatori ecologici, tentano di correre a ripari.
Anziche? chiedere al Ministero del Lavoro di riconoscere il lavoro degli operatori ecologici come usurante e non gravoso, come impropriamente continuano a definirlo, si limitano a proporre modalita? a costo zero per le aziende, per avviare un processo espulsivo ai danni degli operatori scomodi, attraverso i fondi di solidarieta? e i prepensionamenti, consentendo in questo modo alle imprese di abbattere ulteriormente il costo del lavoro. E mentre nell’ultimo decennio, nel paese la precarieta? e? cresciuta del 36% e l’occupazione solo dell’1%, Cgil, Cisl, Uil e Fiadel non avanzano alcuna proposta su stabilizzazioni e reinternalizzazioni, in un settore fortemente caratterizzato dal ricorso agli appalti, dove i lavoratori degli appalti sono spesso sottopagati e in pessime condizioni di lavoro.?Tutto questo mentre il decreto semplificazioni ha disposto che dal prossimo 1 novembre si potra? passare dalla soglia massima degli affidamenti in subappalto del 40% al 100%!
Come se tutto cio? non fosse gia? abbastanza, tutte le Associazioni di categoria e i sindacati confederali decidono per la prima volta di ritrovarsi tutti insieme appassionatamente, per dar via alla trattativa sul rinnovo contrattuale”.

“La scelta di un tavolo unico, anche con Associazioni che applicano contratti diversi, come nel caso di Assoambiente e Utilitalia, sta spianando la strada per la unificazione dei contratti, dove a prevalere saranno verosimilmente quelli con le minor tutele. Non a caso, i primi tentativi si stanno gia? palesando, con la volonta? di rimetter mano all’orario di lavoro e alla classificazione del personale, ma anche di superare il riconoscimento del lavaggio indumenti, tutti diritti gia? ampiamente compromessi nell’ultimo rinnovo contrattuale che ha tra le altre cose, eliminato dall’orario di lavoro il tempo di vestizione e svestizione degli indumenti di lavoro e aumentato l’orario settimanale di due ore, a parita? di salario”.

“Nel frattempo non un’informativa e? stata fatta pervenire ai lavoratori da parte dei sindacati che siedono al tavolo della trattativa ormai da circa due mesi. Come non e? stata presentata neppure l’ombra di una piattaforma del settore, ne? tanto meno e? stata discussa democraticamente con i lavoratori, prima di presentarla alla controparte. Tant’e? che le uniche notizie che trapelano sulle trattative di rinnovo contrattuale, arrivano dalle associazioni di categoria. Ormai le trattative sindacali vengono secretate e blindate, per poi mettere sotto il naso dei lavoratori l’ennesimo contratto a perdere, in assemblee chiamate alla chetichella per non favorire un’ampia partecipazione dei lavoratori e dove sono gli stessi firmatari a certificare i risultati dei voti”.

“A noi – conclude il sindacato – il compito di rispedire al mittente ogni tentativo dei padroni e dei sindacati complici di continuare a demolire la democrazia nei posti di lavoro e di svendere i diritti e il salario, per mettere a profitto tutto cio? che sottraggono ai lavoratori e alle finanze pubbliche.?E se loro pensano di preparare l’ennesimo bidone per i lavoratori e le lavoratrici dell’igiene ambientale, ci troveranno pronti a dare battaglia, in tutti i posti di lavoro e in tutte le piazze, ripagandoli con la stessa moneta e con lo stesso disprezzo con cui trattano i lavoratori”.