IEG e l’integrazione con Bologna Fiere, Cattaneo e Zocca (FI): “Isabella Sala spieghi operazione di Variati sulla fiera”

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Gruppo IEG a Palazzo Mezzanotte dopo quotazione Borsa
Gruppo IEG a Palazzo Mezzanotte dopo quotazione Borsa

Oggi apprendiamo dalla stampa (qui nostro articolo di ieri ndr) – scrivono in una nota congiunta i Consiglieri comunali di Forza Italia, Roberto Cattaneo e Marco Zocca – che il Consiglio di Ammnistrazione della Ieg ha dato mandato al presidente Lorenzo Cagnoni, che è anche l’amministratore delegato, di valutare una operazione di integrazione tra Ieg e Bologna Fiere. Questa non novità, perché è da molti anni che Bologna Fiere persegue questo obbiettivo, oggi appare molto più probabile che si realizzi.

Questo anche per dare finalmente, secondo quanto pare essere stato da sempre il pensiero della proprietà, pubblica, delle Fiere di Bologna, un presunto accordo storico di fare una unica realtà fieristica di tutte le fiere della Emilia-Romagna. Nel caso che l’accordo, come probabile, si concretizzi, per Vicenza si apre una stagione molto delicata. Al di la dell’impegno assunto, per il passato, che alla Holding vicentina , fino a che la quota societaria non scenderà sotto il 4%, sarà riconosciuto il diritto di indicare un proprio rappresentante nel CdA Ieg, ma nulla è precisato circa il “peso reale” che un rappresentante vicentino in un molto probabile riassetto del DcA Ieg, potrà avere se, appunto , scendesse sotto il 10%, cosa più che certa con l’ingresso di Bologna Fiere.

L’entrata in Borsa della Ieg, operazione svolta tutta dalla parte riminese della società, ha già ridimensionato il valore azionario della Holding vicentina, portandolo a poco più del 13%. Perciò, se vi dovrà essere una ridiscussione sull’assetto complessivo, questo non potrà essere affrontato se non impegnandosi tutti i partner a tener presente che oltre il peso economico vi è, riguardo Vicenza, una storia fieristica e territoriale che ha un valore molto più alto di quanto non possa essere definito da aridi numeri.

Vi è una storia della tradizione orafa vicentina che risale a centinaia di anni addietro nel tempo e questo rappresenta un valore aggiunto molto significativo. Va anche rammentato che la spinta della Ieg verso il Nord/Est è rappresentato proprio dalla presenza nella società di Vicenza. Sempre che la strategia indicata fin dall’inizio della operazione Rimini/Vicenza dal presidente Cagnoni , non sia oggetto di superamento in questo nuovo accordo. Quindi un fatto da chiarire in assoluto è proprio la garanzia alla sopravvivenza e potenziamento della nostra fiera dell’oro.

Concludendo invitiamo ora la collega Isabella Sala che di recente suggeriva di non insistere sulla questione della nostra ex Fiera essendo cosa del passato, a voler spiegare a tutti noi vicentini come mai siamo giunti a questo punto dove è chiaro a tutti che la grande operazione avviata dalla giunta Variati e condotta in porto dall’allora presidente Matteo Marzotto e direttore Corrado Facco oggi mostra una grande fragilità.

Per memoria di tutti noi riporto una dichiarazione , del 28 ottobre 2016, apparsa sul sito di Ieg : “Achille Variati, Sindaco di Vicenza, ha sottolineato: ´Rimanere piccoli e isolati nel mercato rappresenta un rischio immenso che può portare a conseguenze molto negative. Al contrario, l´aggregazione fra realtà solide è la strada da seguire per affrontare le sfide del futuro. L´aggregazione fra Vicenza e Rimini dà vita ad una realtà fieristica di primaria importanza a livello nazionale. Sono convinto che sia Vicenza che Rimini avranno grandi benefici da questa unione che mantiene le specificità consolidate nei rispettivi territori ma al contempo garantisce possibilità di sviluppo a livello nazionale ed internazionale attraverso sinergie importanti´.”

Mi auguro che qualcuno riesca a spiegare quanto è avvenuto veramente in passato ma contemporaneamente ci auguriamo che Ieg, nel rispetto dello spirito iniziale, rafforzi la realtà vicentina e sviluppi tutte le potenzialità del nostro modo orafo, patrimonio importantissimo non solo sotto il profilo economico ma anche sociale e culturale.