Grafica Veneta e accuse caporalato, Camani (PD): “servono maggiori controlli, sorprende silenzio Zaia”

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Vanessa Camani, capogruppo Pd in consiglio regionale

“L’inchiesta che coinvolge Grafica Veneta di Trebaseleghe in provincia di Padova è la punta dell’iceberg e conferma gli allarmi, a lungo inascoltati, sulla presenza diffusa, anche nella nostra regione, dell’illegalità in molti settori del mondo produttivo, dall’agricoltura alla logistica, dalla manifattura ai servizi. Va ripensato il modello di sviluppo del Nord Est che non può essere basato su competizione al ribasso, sfruttamento dei lavoratori stranieri ed evasione fiscale. Il rischio, invece, è che con la crisi post pandemica questi elementi diventino ancora più predominanti”. Così la vice capogruppo del Partito Democratico in Regione Vanessa Camani torna in un comunicato sul caso di caporalato che ha portato all’arresto di 11 persone da parte dei carabinieri di Cittadella, inclusi due dirigenti di Grafica Veneta, azienda leader nella stampa, che si è occupata di best seller come Harry Potter, e che a inizio epidemia Covid aveva stampato le mascherine, invero molto criticate, per la Regione Veneto.

“È preoccupante che violazioni così gravi della legge si verifichino anche in aziende ritenute eccellenti come questa, portata ad esempio dal presidente Zaia per le mascherine contro il Covid regalate alla Regione e rivelatesi completamente inutili. L’inchiesta farà chiarezza su tutte le responsabilità, ma serve un impegno delle istituzioni per capire la reale diffusione del fenomeno, evidentemente più vasto di quanto previsto”.

“Chiediamo da tempo, maggiori controlli specialmente per quanto riguarda il mondo del subappalto che non può essere una giungla senza regole, con lavoratori costretti a condizioni inaccettabili al limite della sopravvivenza specialmente se migranti senza permesso di soggiorno. In tutto questo sorprende il silenzio della Regione, che sulla vicenda ancora non ha speso una sola parola”, conclude Vanessa Camani.