Gli italiani comprano sempre meno mascherine: in 100 giorni acquisti più che dimezzati

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Mascherine chirurgiche
Mascherine chirurgiche

Crollo anche per l’acquisto di igienizzanti, per i quali oggi gli italiani spendono 10 volte di meno di quanto fatto all’inizio dell’epidemia.
di Marzio Bartoloni su IlSole24Ore

Tra spiagge piene, aperitivi affollati e cene di gruppo, l’estate degli italiani segna anche un graduale addio alle mascherine, a volte tenute in tasca oppure abbassate sul mento: lo dicono i numeri degli acquisti in farmacia che in 100 giorni si sono più che dimezzati. Segno, probabilmente, di un pericoloso abbassamento della guardia proprio mentre in Italia stanno crescendo di nuovo i contagi e confermato anche dal crollo dell’acquisto di igienizzanti, per i quali oggi gli italiani spendono 10 volte di meno di quanto fatto all’inizio dell’epidemia. «È un fatto grave perché è una delle poche difese che abbiamo contro il virus», spiega Marco Cossolo presidente di Federfarma.

Ancora due mesi fa si correva in farmacia o nei supermercati ad acquistare le ambite mascherine, soprattutto quelle chirurgiche, a volte non disponibili. Oggi che i rifornimenti non mancano e il prezzo è calmierato (50 centesimi per quelle chirurgiche) gli italiani sembrano essersi stufati di questo dispositivo cruciale nell’arginare il coronavirus. A dirlo sono i numeri messi in fila da Iqvia – provider globale di informazioni in ambito sanitario e farmaceutico – che monitora la spesa in farmacia. Ebbene secondo i dati raccolti ogni settimana dall’inizio di gennaio, la curva degli acquisti delle mascherine ha visto un picco nella settimana tra il 6 e il 13 aprile a circa un mese dall’inizio del lockdown, quando gli italiani hanno speso 5,5 milioni di euro in mascherine in una settimana. Da allora un calo continuo con il punto più basso verso il 20 giugno (1,7 milioni di euro) e una poi una leggera risalita con l’ultima settimana monitorata (quella fino al 20 luglio) che registra acquisti per 2,271 milioni euro, in pratica meno della metà di aprile. Crollo ancora più verticale per gli igienizzanti: il picco il 9 marzo all’inizio del lockdown (4,536 miulioni), mentre al 20 luglio c’è stato punto più basso (521mila euro).