Giustizia, Regione Veneto sostiene miglioramento efficienza uffici giudiziari con progetto Fse da 3 milioni di euro

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Luca Zaia e Ines Marini
Luca Zaia e Ines Marini

Dimezzamento dei procedimenti pendenti nel giro di un anno, tempi di definizione del contenzioso ridotti di tre anni (dal 2023 al 2020), avvio sperimentale del processo informatizzato per alcune tipologie di enti pubblici, a partire dalle Ulss, una nuova guida interattiva ai servizi: sono i primi risultati del “progetto di miglioramento dell’efficienza e della qualità delle prestazioni del sistema di giustizia civile” in Veneto sostenuto e finanziato dalla Regione Veneto – che ha diffuso questa nota – presentati dalla presidente della Corte di Appello di Venezia, Ines Maria Luisa Marini, e dal presidente della regione Luca Zaia, in occasione dell’illustrazione del bilancio sociale della Corte.

“Il Veneto è la prima regione ad aver investito 3 milioni del Fondo sociale Europeo in un progetto ‘di sistema’ per migliorare la qualità della propria giustizia civile, a servizio delle imprese e della competitività del sistema regionale – ha premesso il presidente Zaia – Ringrazio la presidente Marin e i responsabili e gli operatori di tutti gli Uffici giudiziari del territorio regionale per aver concluso la prima fase di un straordinario lavoro di riorganizzazione che ha coinvolto 15 uffici giudiziari (tra Corte di Appello, Procure e Tribunali) e 700 unità di personale di cui 85 magistrati, con 190 interventi progettuali, 300 interventi formativi e l’inserimento di un centinaio di ‘lavoratori di pubblica utilità’ a supporto del lavoro delle cancellerie. Innovare a migliorare della giustizia, in particolare quella civile, rappresenta un investimento strategico per la società e l’economia veneta”.

Il progetto biennale di intervento negli uffici giudiziari del Veneto , che si avvale del supporto di PricewaterhouseCoopers Advisory S.p.A. e KPMG Advisory S.p.A, prevede quattro fasi: la riorganizzazione delle cancellerie civili e la costituzione di strutture di supporto all’operatività dei magistrati; l’aggiornamento delle modalità di lavoro del processo civile telematico; il potenziamento degli strumenti informativi tra uffici giudiziari e verso l’esterno; interventi di formazione per lo sviluppo di competenze tecniche e informatiche del personale amministrativo e della magistratura.

“La Corte di Appello di Venezia soffre di una cronica carenza di organico rispetto ai carichi di lavoro – ha spiegato la presidente Marini – Con 28 mila procedimenti pendenti, tra civile e penale, l’organo apicale del distretto giudiziario veneto dovrebbe lavorare due anni e mezzo solo per smaltire gli arretrati, in assenza di nuove sopravvenienze. Il Veneto, terza regione d’Italia per prodotto interno lordo e per numero di abitanti, quarta per numero di imprese attive, è solo al nono posto per numero di magistrati. A Venezia i 50 magistrati nell’organico della Corte hanno in media 248 procedimenti iscritti a testa, con una tendenza costante all’incremento, sia nel civile che nel penale. Dovremmo avere almeno 19 consiglieri d’appello in più per rispettare la media nazionale tra carico di lavoro (procedimenti iscritti) e numero dei consiglieri in organico. Rispetto alle altre Corti d’Appello del Nord Italia il confronto è ancora più disarmante: Venezia dovrebbe poter contare su 48 consiglieri in più rispetto a Milano, 35 in più rispetto a Torino, 41 in più rispetto a Genova, 20 in più rispetto a Brescia, 21 in più rispetto a Trieste e 113 in più rispetto a Trento”.

“Visti i numeri e la vitalità del contesto socio-economico nel quale essa opera – ha messo in evidenza la presidente della Corte – si può dire che la Corte di Appello di Venezia sia uno degli uffici giudiziari più virtuosi d’Italia, grazie anche al grande lavoro di riorganizzazione interna e di ottimizzazione delle prassi e delle strutture di supporto ai magistrati sostenuto anche con il progetto finanziato dalla Regione,”.

Tra gli interventi di miglioramento finanziati con il progetto Fse rientra anche la pubblicazione del bilancio sociale della Corte di Appello (‘un atto di trasparenza, che dà conto di come vengono impiegate le risorse pubbliche’ ha sottolineato la presidente Marini) e la nuova guida ai servizi, interattiva e costantemente aggiornata anche con la modulistica web, scaricabile dal sito della Corte di Appello, a vantaggio soprattutto dell’operatività amministrativa della Corte d’Appello, che è organo di riferimento per esempio per elezione e seggi elettorali, o per l’abilitazione degli avvocati. La nuova guida ai servizi, collegata al sito web della corte di appello, rappresenta un format innovativo che sarà esportato anche presso altri servizi giudiziari, “per avvicinare – hanno sottolineato Marini e Zaia i servizi e le informazioni ai cittadini”.