Giudici specializzati in reati finanziari anche per analizzare il coinvolgimento di Banca d’Italia: un lettore approva la strada seguita da “subito” da ViPiù

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Ignazio Visco col suo capo ispettore Carmelo Barbagallo
Ignazio Visco col suo capo ispettore Carmelo Barbagallo

Grazie direttore per le cortesi informazioni che fa gentilmente avere a noi che siamo stati colpiti dal crac della Popoalri Venete.

In particolare ho molto apprezzato il recente intervento del dott. Giovanni Schiavon sul vostro DeepNews.it  (8 settembre u.s., “Giudici specializzati per i reati finanziari e i reati di diffamazione a mezzo stampa? Interviene Giovanni Schiavon, ex presidente del Tribunale di Treviso“) e ripreso da ViPiù sulla necessità che il reclutamento dei giudici avvenga con maggior specializzazione.
A cosa serve – nel 2020 – proseguire a selezionare tali professionalità comprendendo materia ASSURDE come il “De bello gallico“? Tutto interessante certamente ma poco funzionale allorquando il giudice si trova a dirimere questioni, per esempio, di natura finanziaria/bancaria.
Certo potrà far ricorso a uno staff di consulenti (più o meno fidelizzati ed esperti) ma è, appunto, altra cosa da una sua diretta maggior competenza!
Diverso, infatti, se avesse già un minimo bagaglio di conoscenze, eventualmente rafforzabili con specifica formazione, ma è cosa aliena dalle nostre procedure…
E in fondo, a ben vedere, anche il disastro delle Popolari venete (e non solo) si è giovato del ripetuto rimpallo di competenze tra sede e sede giudiziaria piuttosto che andare a fondo – tempestivamente – su quelli che erano i veri protagonisti del disastro e del ventilato dissesto, in primis la Banca d’Italia!
Ecco, dottor Coviello, sul punto va riconosciuto che lei ha seguito passo a passo, e da subito, quello che, nel tempo, si è rivelato un vero calvario per molti risparmiatori truffati, spesso additati ai più come “speculatori”, ora nel limbo di un confuso scenario (perché di questo si tratta nonostante promesse, FIR, diatribe tra le varie associazioni e finanche al loro interno, ecc.).
Allo stato, sarebbe molto utile, a mio avviso, se lei potesse promuovere/indirizzare un focus direttamente sulle pastoie di Banca Italia perché è da lì, nel concreto, che origina tutta questa originalissima e devastante “storia”.
E il dottor Schiavon, non solo per i suoi trascorsi professionali, potrebbe essere, se disponibile, una delle, poche, persone competenti e disponibili per cercare di promuovere “un qualcosa” di nuovo in cui poter continuare a credere e sperare, senza dover necessariamente incappare in praticanti del diritto un tanto a pratica, e tutto fa brodo.
La ringrazio per l’attenzione e la saluto cordialmente.
dott. Bruno Bandoli
Grazie, dr. Bandoli del suo intervento che ci conferma che la strada che, come lei dice, ho percorso con i miei collaboratori, interni ed esterni, è quella giusta: pur evidenziando le singole situazioni delle varie banche, azzerate o fatte azzerare, usare anche le differenze di “trattamenti” ricevute per togliere i veli su Banca d’Italia e sul sistema che le ruota intorno o intorno a cui la stessa ex banca centrale ruota.
Sono, quindi, sempre più benvenuti presso i nostri media persone come lei, azionista azzerato, che ci diano stimoli e riferimenti e professionisti/esperti indipendenti come Giovanni Schiavon, ex presidente anche dei tribunali di Belluno e Treviso, o capaci di scindere eventuali posizioni di tutela specifica di clienti dai propri convincimenti oggettivi, come l’avv. prof. Rodolfo Bettiol.
Noi ci siamo e ci saremo…