Giovani vittime silenziose del Covid, Chiara Luisetto (segretaria Pd provincia di Vicenza): “Si intervenga ad ogni livello per sostenerli”

104
Giovani vittime silenziose del Covid
Giovani vittime silenziose del Covid

“Troppe le storie di adolescenti che in questi mesi, l’ultimo alcune settimane fa, si sono tolti la vita o hanno manifestato disturbi psicologici a seguito della pandemia da Covid 19 che ha condizionato abitudini e libertà dei più giovani. In silenzio, e troppo spesso in solitudine, numerose famiglie vivono la drammaticità di situazioni di autolesionismo, chiusure, depressioni, abbandoni scolastici. – così Chiara Luisetto Segretaria prov. PD vicentino interviene sul tema – Crediamo, come Partito Democratico della Provincia di Vicenza, sia una vera emergenza da affrontare partendo dai servizi pubblici necessari alle famiglie: investire a livello nazionale e regionale sulla salute ed il benessere di questa fascia di popolazione significa infatti oggi preoccuparsi del futuro stesso del Paese.

Chiara Luisetto (PD)
Chiara Luisetto (PD)

Bisogna andare oltre l’approccio attuale: i consultori ridotti al minimo, la poca opera di sensibilizzazione, il lavoro psicosociale nelle scuole affidato alla sensibilità di docenti illuminati in materia di bullismo, parità e violenza di genere. Tutto questo non basta. 

Il disagio psichico degli adolescenti e dei giovani non deve essere sottovalutato perché le continue notizie che ci raccontano di suicidi e di ospedali e che segnalano l’aumento di atti di autolesionismo fotografano una situazione preoccupante. Grazie all’iniziativa del circolo PD di Noventa Vicentina che mi ha chiesto di prendere a cuore il tema, vogliamo interessare il Segretario Letta per proporre al Governo azioni incisive in grado di accendere una luce cosicché a tutti i livelli si dia priorità alla sensibilizzazione di Comuni e scuole sul tema del disagio giovanile, dalla formazione specifica per gli insegnanti e gli amministratori ad una generale intensificazione di attività ricreative e di recupero scolastico; all’istituzione di un numero verde nazionale per i giovani con uno spot da pubblicizzare sui media (come il 1522, numero antiviolenza nazionale) e nelle scuole; allo stanziamento di fondi, in particolare a livello regionale, per i consultori da dedicare al sostegno psicologico dei giovani, degli adolescenti e delle loro famiglie.

E’ necessario operare oltre le appartenenze politiche perché siano superate con il dovuto supporto le difficoltà di una pandemia che, se ha colpito nel fisico gli anziani in primis, ha altrettanto attecchito sulle fragilità dei più giovani.”