Gianni Zonin: “Banca d’Italia sanzionò la BPVi solo una volta”. Ecco tutte le sanzioni comminate all’ex presidente

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Processo BPVi: Gianni Zonin con l'avv. Ambrosetti in udienza (foto di archivio)
Gianni Zonin con l'avv. Ambrosetti in udienza al processo BPVi (foto di archivio)

Il 26 ottobre 2019 appare un’intervista a tutta pagina sul quotidiano locale, organo di (proprietà di) Confindustria Vicenza, a Gianni Zonin che chiede scusa ai soci azzerati, se la prende con tutti fuorché con se stesso, magari anche solo per non aver capito nulla della banca che presiedeva da decenni, e afferma anche: «Ogni anno avevamo un controllo da parte di Banca d’Italia e tutti, tranne uno chiusosi con una sanzione nei primi anni 2000, sono stati sempre superati».

Aiutiamo la memoria dell’ex presidente (è una frase che ripetono speso i pm Salvadori e Pipeschi quando devono contestare i verbali di interrogatorio a testi smemorati) elencando le sanzioni che proprio lui ha subito da Banca d’Italia, sperando di averle trovate tutte (qui il link ai bollettini di Bankitalia) mentre, in caso contrario (scriviamo mentre seguiamo la deposizione odierna al processo BPVi dell’ex dirigente Luca Triban), ci scusiamo con lui che potrà, comunque, dire che è colpa nostra se in future interviste non le menzionerà tutte:

Bollettino di Banca d’Italia  II parte sanzioni  n.    5 del 2002    per BPVI   euro 1.549

Bollettino di Banca d’italia  II parte               n.    3 del 2009     per BPVi   euro 28.000

Bollettino di Banca d’Italia  II parte               n. 367 del 2017     per BPVi   euro 234.110

Detto che nei documenti linkati e in altri da cercare sul sito di Bankitalia anche con parole chiave corrispondenti ai nomi dei vertici della banca, ci sono le altre sanzioni a loro comminate, prendiamo nota che Gianni Zonin subì nel 2005 (Bollettino di Banca d’Italia  seconda parte n. 8  del 2005) un’altra sanzione  di euro  45.000 per BNL di cui era vice presidente, prima che fosse ceduta a BNP Paribas con conseguente trasferimento dei conti dei servizi da quella banca italiana a Banca Nuova costituita, lo ricordiamo, con un progetto gestito da Bernardo Mattarella acquistando per 300 miliardi di lire cash il 100% della Banca del Popolo di Trapani notoriamente legata a conclamati ambienti mafiosi.