Gestire lo stress, Veronica Bertozzi: “dai bambini agli anziani l’arteterapia migliora la salute e previene disturbi psicofisici”

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In questo periodo così difficile per la popolazione a causa dell’emergenza Coronavirus, c’è chi fa fatica a gestire lo stress. Sono tante le cose e cui dobbiamo rinunciare. L’ultimo Decreto dello Stato ci obbliga, per prevenire l’epidemia, a restare sempre più in casa. Per chi soffre la solitudine e l’isolamento non è una situazione facile.  Tra i tanti modi di alleviare lo stress e di contribuire al benessere personale esiste una tecnica particolare: si chiama arteterapia e ce la spiega un’esperta. Si chiama Veronica Maria Bertozzi, è valdagnese e dopo la formazione triennale in Arteterapia, secondo l’approccio umanistico corporeo ha conseguito la laurea in Scienze e tecniche psicologiche. Da sempre è interessata all’arte e alla creazione di immagini pittoriche. Si ritiene ricercatrice e operatrice nella ricerca del benessere emozionale e personale.

Veronica, cos’è l’arteterapia?

E’ un approccio terapeutico in cui sono presenti l’arteterapeuta, la persona che svolge il percorso – o le persone se si tratta di gruppo- e i materiali artistici. La caratteristica più importante è che i materiali artistici divengono uno strumento di espressione e comunicazione del proprio mondo interno, delle proprie emozioni e del proprio stato d’animo. Disegnare o creare altre forme d’arte sono metodi semplici e accessibili a tutti e a tutte le età. Non servono competenze artistiche ed il fine non è l’aspetto estetico di ciò che emerge. La grande forza dell’arteterapia sta nel poter esplorare tanti aspetti di sé con i tempi unici e personali di ognuno e anche mantenendo, quando necessario, una certa distanza di “sicurezza”. Parlare di un’immagine non è come parlare di sé direttamente… la comunicazione è mediata dalle immagini e dai materiali, e questo può essere un aspetto davvero tranquillizzante per molte persone. E’ una disciplina che favorisce l’autostima, la conoscenza di sé, la scoperta delle proprie potenzialità, lo sviluppo delle proprie risorse ed il pensiero creativo”.

In quali settori viene applicata? In quali generazioni?

Come dicevo l’Arteterapia ha il vantaggio di poter essere per chiunque e nelle diverse fasce d’età, in caso di disturbi più o meno gravi ma anche in assenza di problematiche significative, anche solo per chi vuole riconnettersi con le proprie emozioni. I principali ambiti in cui si possono svolgere percorsi di arteterapia sono la prevenzione, il benessere, la riabilitazione e la terapia.
Tutti questi percorsi possono essere svolti in un setting individuale, di coppia, in gruppi e con le famiglie”.

A chi può servire?

Può servire a chiunque. Ad esempio nell’infanzia può aiutare il bimbo a sviluppare la creatività ma anche per sessioni famigliari o genitore-bimbo, per un supporto in situazioni di difficoltà o disagio, nella gestione di separazioni, lutti, difficoltà scolastiche e relazionali. Nell’adolescenza può accompagnarne le delicate fasi, le difficoltà relazionali, le problematiche relative all’immagine di sé.

In età adulta può servire per lavorare sulla propria autostima, in caso di stress e difficoltà in ambito lavorativo o famigliare, nei delicati momenti di cambiamento, in caso di disturbi psicosomatici, nei casi di leggera depressione, in fasi di passaggio , gravidanze, pensionamento, lutti, per l’accompagnamento nella gestione di malattie organiche.

Con le persone anziane serve non solo per rinforzare il benessere, ma sia io che gli operatori di una casa di riposo abbiamo notato il miglioramento a livello di comportamento ed un rinforzo della memoria.

In ambito clinico, in caso di psicosi, viene utilizzata per disturbi dell’alimentazione, disturbi della personalità, fobie, preferibilmente in lavoro d’équipe per poter condurre il mio intervento in modo funzionale ed integrato”.


Questa tecnica viene capita o viene scambiata da alcuni per “ciarlataneria”? Esiste un’attestazione scientifica che dice che l’arte terapia fa bene?

L’Arteterapia, fino a qualche anno fa, era poco conosciuta in Italia. In Inghilterra e negli Stati Uniti è considerata una professione riconosciuta nell’ambito della salute da molto. Già alla fine degli anni ‘40 dei terapeuti avevano riscontrato l’efficacia dell’arte utilizzata come terapia o nella terapia. Molto prima Freud, Jung, Bion, Klein, Milner, Winnicott, avevano compreso la correlazione tra creatività, immagini ed emozioni.

Però a dimostrazione che l’Arteterapia funziona per davvero ci ha pensato niente di meno che l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel novembre 2019, prendendo in considerazione oltre 3000 studi sul ruolo delle arti nel miglioramento della salute e del benessere, sia mentale, sia fisico. Sia come terapia che come prevenzione”.

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