Formazione professionale: approvato da Parlamento Europeo FSE Plus. Confintesa: è l’argomento del giorno ma nessuno se ne occupa seriamente

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Formazione professionale
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“In questi giorni la stampa riporta quasi quotidianamente dichiarazioni di organizzazioni sindacali e datoriali, di Enti locali e Istituzioni che chiedono più formazione professionale per rilanciare l’impresa ma alla fine nessuno fa, concretamente, una proposta credibile, innovativa e adeguata a risolvere i problemi del mercato del lavoro italiano.”

Francesco Prudenzano Segretario Generale di Confintesa
Francesco Prudenzano Segretario Generale di Confintesa

Lo dichiara il Segretario Generale di Confintesa Francesco Prudenzano, in ordine al dibattito in corso sulla necessità di mettere la formazione professionale al centro dell’agenda di Governo per risolvere i problemi occupazionali del Paese.

“Già negli anni ’90 – continua Prudenzano – si dicevano le stesse cose che si dicono oggi sulla necessità di rivedere il sistema formativo italiano e adeguarlo alle innovazioni tecnologiche implementando la formazione continua e utilizzando i contributi europei del Fondo Sociale. Purtroppo, se dopo trent’anni ancora lamentiamo le stesse carenze, evidentemente esiste qualche problema operativo e soprattutto di volontà politica nel voler rendere compatibile il sistema formativo con le esigenze delle imprese italiane.

Il Parlamento Europeo ha approvato nei giorni scorsi un nuovo canale di finanziamento denominato Fondo Sociale Europeo Plus stanziando 88 miliardi per aiutare i Paesi Ue a fornire accesso all’istruzione gratuita, cibo e alloggi per i bambini. Il fondo sosterrà, inoltre, gli investimenti nell’apprendistato e nella formazione professionale per i giovani disoccupati.

I finanziamenti Europei fino ad oggi sono serviti più a mantenere in vita centri di formazione legati a sindacati e associazioni varie che a creare nuova occupazione.

Confintesa – conclude Prudenzano – chiede a Governo e Regioni di evitare di rifare gli stessi errori di questi ultimi trent’anni continuando a finanziare corsi per estetiste, parrucchiere e sarte che debbono rientrare nell’ambito dell’apprendistato e orientare i corsi professionali per i disoccupati sulle nuove tecnologie nel rispetto di quanto previsto anche nel PNRR.”