Fondo di ristoro soci BPVi e Veneto Banca, Coordinamento “don Enrico Torta”: è un imbroglio! VicenzaPiù: si rifletta con calma…

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Dal Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete “don Enrico Torta” parte un appello a “tutti i parlamentari nazionali ed europei, a tutti i consiglieri regionali, a tutti i sindaci eletti in Veneto ed in Friuli Venezia Giulia”, che riportiamo di seguito e commenteremo nei prossimi giorni con attenzione stante la delicatezza delle considerazioni che porterebbero ad azzerare l’unica conquista reale ad oggi dei soci azzerati di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, il cosiddettto Fondo di ristoro per le vittime di reati finanziari.

Al di là dei desideri che vorrebbero tutti e tutti al 100% rimborsati del maltolto, e noi possiamo dirlo a  voce alta nel nostro ruolo, essendo stati gli unici e prima di ogni associazione esistente e di ogni studio legale oggi attivo a denunciare le malefatte delle due banche popolari venete sia pure con i dovuti distinguo fra di loro, la guerra di fatto in corso tra gruppi di associazioni e, peggio, fra i loro leader, una volta uniti (nelal foto ad esempio Andrea Arman, don Enrico Torta e Patrizio Miatello, ndr) che a volte paiono fare “politica” e “propaganda” personalistica più che gli interessi generali degli associati, può avere l’effetto di azzerare anche la loro forza contrattuale che si basa sull’unione e, comuqnue, nel non fare passi indietro solo perchè qualcuno ha fatto dei, magari piccoli ma concreti, passi in avanti.

Detto questo e riservandoci di approfondire l’appello del gruppo intorno a Don Torta, anch’esso, il gruppo, non scevro da interessi particolari che stiamo verificando così come stiamo facendo per gli altri gruppi e studi legali, su cui puntano gli strali del Coordinamento don Torta, lo pubblichiamo come è nostra abitudine di “informatori” invitando, però, chi lo legge alla massima attenzione possibile nel trarre conclusioni definitive. Questo è, solo, il nostro pensiero. Per ora.

Il direttore

 

Il governo Gentiloni, per mano del sottosegretario Baretta sta commettendo un’azione gravissima che impedirà a migliaia di soci delle banche popolari venete di ottenere un risarcimento per l’esproprio dei risparmi.

Nonostante quel governo sia solo un simulacro, esso intende agire in modo spregiudicato per completare la truffa ai danni dei risparmiatori e del territorio veneto. Con la fretta e la superficialità che ha caratterizzato l’attività politica e di governo della scorsa legislatura, tutte le parti politiche avevano dato voto favorevole alla legge istitutiva del “fondo di ristoro”, senza accorgersi del trabocchetto che esso conteneva. Poi, anche a seguito della nostra costante azione di denuncia, in molti hanno visto che quella legge altro non è che uno dei tanti subdoli inganni che i governi Renzi – Gentiloni hanno consumato sulla pelle dei Veneti e dei cittadini italiani.

La stampa riporta che il sottosegretario Baretta, che neppure è stato rieletto, esulta nel comunicare che i decreti attuativi sono pronti e sono il frutto del proficuo lavoro di collaborazione con le associazioni dei risparmiatori. Come in tante altre occasioni il sottosegretario Baretta non riferisce con esattezza le situazioni. Il governo, per sostenere e legittimare le proprie scelte si è costruito una corte di associazioni che asseriscono rappresentare i risparmiatori ma che di fatto rappresentano la parte politica governativa ed i propri interessi. Avvalendosi del supporto di tali associazioni il governo ancora una volta mistifica la realtà ed afferma di poter agire in sintonia con i risparmiatori. E’ FALSO! Le associazioni dei risparmiatori che sottoscrivono il presente documento non sono mai state interpellate dal governo e dal sottosegretario Baretta. Le sottoscritte associazioni, che rappresentano la stragrande maggioranza dei soci delle banche popolari venete e del centro Italia, da mesi manifestano con scritti, incontri pubblici, azioni sociali la propria avversione al fondo di ristoro in quanto si tratta di un imbroglio, di una legge scritta per agevolare, ancora una volta, quella finanza che ha fatto una sfacciata speculazione sulla pelle dei risparmiatori, del tessuto economico del Veneto, dei cittadini italiani tutti che dovranno pagare a Banca Intesa il finto salvataggio delle banche, che in realtà è uno straordinario business.

A tutti i destinatari della presente chiediamo di intervenire in ogni modo lecito al fine di impedire che la legge istitutiva del fondo di ristoro diventi esecutiva. In qualsiasi maniera vanno fermati i decreti attuativi.

Noi risparmiatori confidiamo nella lealtà delle forze politiche che in campagna elettorale hanno dichiarato di voler risarcire i risparmiatori. A loro, ma anche ai tanti onesti che militano in differenti partiti, ci rivolgiamo invitando tutti a riflettere su quale ginepraio giuridico si troverebbe il nuovo governo che davvero volesse varare provvedimenti che effettivamente andassero a risarcire i risparmiatori. Sarà oltremodo difficile armonizzare la legge sul fondo di ristoro con la nuova legge a favore di tutti i risparmiatori, salvaguardando i diritti di coloro che avessero presentato domanda di ristoro e senza creare procedure parallele etc.. E’ dunque sempre più evidente che il governo Gentiloni vuole avvelenare i pozzi per rendere difficile, se non impossibile, il risarcimento dei risparmiatori, risarcimento che dovrebbe essere pagato con i soldi degli amici del governo ( sia si attinga al fondo interbancario che ai “favolosi” fondi dormienti, sia che si usino gli NPL sui quali i banchieri amici del governo Gentiloni contano di fare ottimi affari o che paghi Banca Intesa ).

Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete “don Enrico TORTA”

Avv. Andrea Arman

Noi che credevamo nella banca popolare di Vicenza e Veneto banca

Luigi Ugone

Associazione soci banche popolari

Gianni Miazzo

Azionisti Associati banca Popolare di Vicenza

Dott. Caterina Baratto

Movimento Difesa del Cittadino – Veneto

Avv. Matteo Moschini

ADUSBEF

Avv. Paolo Polato

Ridacci i soldi Veneto Banca

Fabio Bello

Movimento Difesa del Cittadino – Friuli Venezia Giulia

Raimondo Gabriele Englaro