Fir e ritardi, min. D’Incà (M5S): divergenze tra membri Commissione tecnica. On. Zanettin: più affidabile lui di suoi colleghi, lavoriamo insieme!

121
Seri sul Fir Federico D'Incà e Pierantonio Zanettin
Seri sul Fir Federico D'Incà e Pierantonio Zanettin

Federico D’Incà, ministro per i Rapporti con il parlamento in riferimento ai ritardi del Fir, il Fondo Indennizzo Risparmiatori per i cittadini truffati dalle banche, nella sua risposta a un’interrogazione del senatore Antonio De Poli ha dichiarato tra l’altro: «sarebbe opportuno un cambio di strategia da parte di alcuni membri della Commissione tecnica: ci sono opinioni differenti, un basso numero di riunioni e un ristretto numero di domande convalidate, 780 rispetto alle oltre 38 mila già lavorate della Consap…pur dovendo rispettare le decisioni della Commissione che è, di fatto, un organo indipendente, bisogna anche garantire le disposizioni previste dal Fir che prevedono un immediato avvio degli indennizzi. Il Governo continua a lavorare per questa causa doverosa nei confronti di migliaia di risparmiatori che hanno subìto un’ingiustizia: i pagamenti devono essere avviati e si dovranno risolvere al più presto le divergenze di alcuni membri della Commissione»

On. Pierantonio Zanettin cosa pensa di quanto dichiarato ieri al Senato dal ministro D’Inca circa le difficoltà con cui la Commissione Tecnica procede all’esame delle domande al FIR?

La risposta del  ministro è davvero imbarazzante. Il Governo se la prende con la Commissione Tecnica che si è riunita poche volte e all’’interno della quale ci sarebbero opinioni divergenti. È davvero puerile il tentativo  di scaricare la responsabilità del gravissimo ritardo con cui procedono i lavori su tecnici indipendenti, nominati tra l’altro dallo stesso Governo. Il Governo dovrebbe piuttosto fare autocritica e riconoscere di aver varato una legislazione molto complicata e di difficile applicazione, come in molte occasioni abbiamo denunciato in Parlamento.

A questo punto che i tempi per i rimborsi si allunghino non è solo argomento di polemica ma appare sem,prtre di più come un rischio reale

Se in tre mesi la Commissione. tecnica ha validato solo 780 pratiche sulle 38.000 lavorate da Consap, si annunciano tempi addirittura  biblici. Tra l’altro le domande presentate in realtà sono 144.245. In queste condizioni non basterà un decennio.

A suo giudizio cosa si dovrebbe fare?

Suggerirei al Governo di aprire un tavolo con le associazioni dei risparmiatori, e magari anche con le opposizioni, per predisporre in tutta fretta delle modifiche normative, che semplifichino il lavoro della Commissione Tecnica.
Le divergenze tra i suoi componenti non si possono certamente comporre d’imperio.

Ma solo pochi giorni fa il sottosegretario Alessio Villarosa e il sen. Pesco presidente della Commissione Finanze del Senato dicevano che tutto andava bene

Le loro entusiastiche dichiarazioni si commentano da sole. Prendo atto invece di quanto ha riconosciuto ieri con sincerità al Senato il ministro D’Incà,  che stimo sul piano personale
È una persona concreta, bellunese doc, e nella sua risposta non ha nascosto le  criticità, che stanno emergendo nella applicazione del FIR.

On. Zanettin, confermandole che anche in passato le dichiarazioni di D’Incà erano più realistiche e corrette dei proclami di certi suoi colleghi e, quindi, più rispettoso dei soci azzerati le sottolineo un’altra qualità “concreta” del ministro per i Rapporti con il parlamento: ha lavorato in qualità di analista di sistemi di gestione informatica presso una società privata quindi sa di cosa si sta parlando…