Festa Forze armate, il caso delle polemiche al liceo Marco Polo: i commenti di Villanova, Giorgetti e Rizzotto

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Istruzione – Villanova (ZP): “Insegnanti del liceo veneziano boicottano incontro con le forze armate: atto gravissimo. Invito quegli insegnanti a studiare la storia”.

-“Respingere la testimonianza dei rappresentanti delle Forze Armate equivale a ignorare la storia e il sacrificio di chi ha dato la vita per il nostro Paese. Un gesto grave, quello dei docenti del liceo veneziano Marco Polo, che denota ignoranza e scarso rispetto per le istituzioni. Il ‘68 è finito, chiedano scusa. La situazione è paradossale. L’invito fatto dal dirigente scolastico del Liceo Marco Polo di Venezia a due ufficiali di Marina Militare e Guardia di Finanza in occasione della celebrazione del 4 novembre, Festa delle forze armate e dell’Unità nazionale, si è trasformato in un caso. Un gruppo di insegnanti infatti, in nome del pacifismo, si è accanito contro l’iniziativa di fatto boicottandola in segno di protesta. Agli insegnanti che hanno peraltro coinvolto in questa protesta gli studenti vorrei ricordare che le forze armate sono un pilastro del nostro ordinamento e che hanno piena dignità tra le altre istituzioni, come quella scolastica, e pertanto meritano rispetto e collaborazione”. Così Alberto Villanova, Presidente della Commissione Cultura in Consiglio regionale del Veneto e Consigliere regionale del gruppo Zaia Presidente, commenta quanto accaduto al liceo Marco Polo di Venezia. “Tengo a precisare che la cattedra non è il luogo dove fare politica, soprattutto se strumentale e contraria ai principi della Costituzione, che assegna alle forze armate un ruolo fondamentale celebrato ogni anno con il 4 Novembre. Nell’esprimere la piena solidarietà al dirigente scolastico, non posso che condannare duramente il gesto di protesta. Consiglio ai docenti non solo di tornare sui propri passi, ma di trovare ispirazione nelle testimonianze. Questo gesto di intimidazione verso le Forze Armate in nome di un presunto pacifismo è un atto gravissimo, che dimostra la profonda ignoranza rispetto alla storia del nostro Paese e del nostro territorio, per questo li invito a rileggere pagine di testimonianze come quella di “Centomila gavette di ghiaccio” di Giulio Bedeschi, “Un anno sull’Altipiano” di Lussu o “Il sergente nella neve” di Rigoni Stern, giusto per citarne alcune, dove si comprende il sacrificio di migliaia di ragazzi. Ritengo sia molto più dannoso che ci siano alcuni professori che usano la scuola per fare politica rispetto a due ufficiali delle forze armate che portano la loro testimonianza in un incontro. Mi hanno insegnato che l’unico antidoto all’ignoranza è la cultura. Consiglio quindi agli insegnanti che hanno boicottato l’incontro di superare l’ideologia sessantottina, insegnando agli studenti a comprendere come siamo arrivati oggi a questo livello di benessere, di libertà civili e di pace grazie al sacrificio di tanti loro coetanei”.

 

Politica – Giorgetti (FdI): “Quanto accaduto al Liceo Marco Polo è inaccettabile. Sono indignato, ci vuole rispetto per le nostre Forze Armate”

“In merito alla polemiche scaturite dal caso dell’Istituto veneziano Marco Polo, innanzi tutto voglio esprimere sostegno nei confronti del Dirigente Scolastico Gianni Maddalon, che ha svolto in maniera efficiente il proprio lavoro, invitando due Ufficiali della Marina e della Guardia di Finanza a ridosso della Festa delle Forze Armate. Come al solito, alcuni docenti politicizzati hanno pensato di boicottare questo incontro nel nome della pace, mancando così di rispetto ai nostri militari”.

Queste le affermazioni del consigliere regionale Massimo Giorgetti (Fratelli d’Italia), che aggiunge “voglio ricordare a tutti, che è grazie alle nostre Forze Armate se possiamo vivere in libertà ed esprimere le nostre opinioni. Bisogna portare rispetto per chi indossa una divisa ed è disposto a morire per la propria Patria, lavora notte e giorno, in Italia e all’estero, per la difesa della nostra sicurezza nazionale. Sono indignato come migliaia di altri cittadini e genitori e invito questi ‘(dis)insegnanti’ a non perdere tempo con simili pagliacciate, ma a svolgere il proprio lavoro in modo dignitoso, insegnando il valore di Patria, di senso di appartenenza e di rispetto delle Istituzioni”.

“Tutto questo è inaccettabile – ribadisce il Vice Presidente del Consiglio Regionale –  a protestare e a scioperare contro questi insegnanti dovremmo essere tutti noi, perché questo non è il modo giusto di educare le nuove generazioni”.

“In questi casi- conclude Massimo Giorgetti –  solitamente  bisognerebbe affidarsi al Ministro dell’Istruzione affinché verifichi quanto successo, ma poiché Fioravanti è il primo che permette e legittima tutto questo, non perdo neanche tempo a scrivergli”.

Istruzione – Rizzotto (ZP): “Giornata delle forze armate, polemiche in un Liceo di Venezia: il ministro intervenga, la memoria storica non si può boicottare; chi ha sacrificato la vita per la patria merita rispetto”

“Non fraintendetemi: esprimo massima stima e deferenza nei confronti degli insegnanti e dei maestri che giorno dopo giorno accompagnano per mano i nostri ragazzi lungo il percorso della crescita culturale e personale. Però, altrettanto serenamente, rendiamoci conto che in questo caso abbiamo dei docenti che decidono di sopprimere l’insegnamento di importanti avvenimenti storici a favore di loro certe lucubrazioni ideologiche. Forse è ora che il Ministro intervenga”. Sono le parole della Capogruppo in Consiglio regionale del Veneto Silvia Rizzotto (Zaia Presidente) che interviene tramite una nota sulla vicenda “dell’Istituto Marco Polo di Venezia, dopo che un’intera classe ha disertato l’appuntamento didattico previsto con dei militari per ricordare la Grande Guerra, in nome della pace e della non violenza. Sono, seppur con estremo disappunto, molto dispiaciuta anche per la scelta fatta dagli studenti, di non essere presenti all’incontro formativo. Non posso giustificare, invece, proprio coloro che questi avvenimenti dovrebbero spiegare e raccontare, sapendo per primi che la Grande Guerra è stata parte integrante del nostro vissuto e che chi ha combattuto e lottato, lo ha fatto anche per permettere ai ‘pacifisti’ buonisti e terzomondisti di essere liberi e potersi esprimere. Sicuramente ne avremmo fatto tutti volentieri a meno, del conflitto mondiale, intendo, ma ciò che va insegnato e trasmesso ai nostri figli è che la nostra cultura odierna non può non prescindere dal nostro passato”.

La Capogruppo Rizzotto conclude rivolgendosi al Ministro dell’Istruzione: “Mi preoccupa molto la deriva ideologica di certi educatori che parlano di pace, di non violenza, di antifascismo e comunismo, senza aver mai vissuto tali condizioni, ma solo perché nella loro testa sventolano le bandiere arcobaleno del mondo perfetto; forse il Ministro Fioramonti, tra una tassa sulle merendine e l’altra, un crocifisso da rimuovere e qualche dichiarazione degna di nota sull’integrità delle nostre forze dell’ordine, dovrebbe pensare di praticare dei criteri di selezione del corpo docente maggiormente impegnativi. Visto che poi sono i cittadini a pagare”.

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