Donna trentina salvata all’ospedale San Bortolo, la lettera di ringraziamento della famiglia: “basta lamentarsi della sanità pubblica”

159

Io e i miei figli, abbiamo deciso di scrivere questa lettera, che non è solamente di ringraziamento, perché a parole ci è impossibile esprimere le emozioni provate in questi due mesi di degenza presso l?ospedale San Bortolo di Vicenza di mia moglie Susi, madre di Matteo e Giulia. Sinteticamente la cronaca dell?incidente vede Susi cadere a terra priva di sensi sabato 14 luglio; immediatamente viene trasportata al pronto soccorso di Bassano dove in tempi celerissimi Le viene diagnosticata un?emorragia cerebrale con richiesta urgente di intervento chirurgico. 

Di li a poche ore Susi viene operata al neurochirurgico dell?ospedale San Bortolo di Vicenza dove Le viene asportato un angioma cavernoso congenito. L?intervento di asportazione viene svolto tra le 21 e le 24 della notte tra sabato e domenica.

Ovviamente Susi di queste ore e dei giorni successivi trascorsi in rianimazione non ricorda nulla; noi familiari di questo periodo ricorderemo anche i singoli minuti, gli sguardi e le parole di tutti (medici, infermieri, operatori sanitari etc etc); eravamo spaventati in quanto in pochi secondi era cambiata la nostra esistenza; Susi pensavamo di averti perso per sempre ! Di sicuro del reparto di neurochirurgi e successivamente della riabilitazione, ricorderemo sempre la professionalità dei singoli, tutti amalgamati in un?unica ?squadra? dotata di un?ottima guida, tutti molto allenati, sempre pronti e disponibili, ognuno con il proprio bagaglio di valori e professionalità, qualità a noi non conosciute, almeno fino a quel momento.

A tutti loro deve andare il nostro GRAZIE; grazie per aver operato in modo rapido e tempestivo e successivamente di aver curato di grande attenzione Susi, grazie perché durante questo periodo abbiamo coltivato la stima verso questi infermieri, medici, chirurghi, operatori, fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti ed in generale verso questo ?spaccato? di sanità pubblica di cui fino ad oggi non avevamo avuto necessità, ma che a parer nostro funziona in modo eccellente; grazie perché abbiamo vissuto e di conseguenza capito che la salute è un bene spendibile per tutti, un bene che è sancito dalla Costituzione e assicurato da un servizio sanitario nazionale, vanto del nostro Paese, che molti ci invidiano.

Con questa nostra lettera non vorremmo limitarci al ringraziamento, da spedire personalmente uno ad uno a tutti gli operatori, ma vorremo esprimere tutta la nostra stima ed ammirazione allo staff, alla squadra, nessuno escluso; dal chirurgo che prima di entrare in sala operatoria ci ha descritto compiutamente e con la massima trasparenza l?operazione che avrebbe di lì a poco eseguito, al primario presente in sala operatoria a notte fonda, alla squadra di operatori in sala chirurgica che personalmente non abbiamo conosciuto, e successivamente a tutta la squadra della rianimazione che ha accolto Susi con grande cura e professionalità ripristinandoLe, nei tempi programmati, le funzioni vitali. In questo reparto di rianimazione e terapia intensiva abbiamo trovato personale attento, paziente, anche verso le nostre piccole richieste, dotato di mezzi con elevato contenuto tecnologico. Pensavamo che il reparto di rianimazione rappresentasse un?eccezion; così non è stato e abbiamo dovuto ricrederci quando Susi è stata inviata al reparto di neuro chirurgia, in terapia semi intensiva, dove abbiamo trovato la stessa logica di lavoro, le stesse grandi professionalità, la stessa grande squadra. Ancor più ci siamo resi conto di avere moglie e madre in ottime mani, curata, protetta e lentamente riavviata alla ripresa delle Sue capacità fisiche e non solo.

In poco più di 10 giorno abbiamo ritrovato Susi con le Sue paure di non farcela, ma anche con i movimenti, i sorrisi il più delle volte originati dallo stesso ambiente che l?aveva in cura.

Ed infine, dopo circa 20 giorni di degenza nel reparto di neuro chirurgia, la notizia

dell?avvio di Susi in medicina riabilitativa.

Ormai eravamo certi che lo standard qualitativo non poteva essere che quello appena appena conosciuto; e così è stato ! Stesse logiche, stessa squadra, stessi comportamenti professionali, umani e soprattutto attenti a raggiungere il risultato di riportare il paziente alla quotidianità. Di più, in questo reparto abbiamo trovato anche grande attenzione verso i familiari dei pazienti che vengono coinvolti appieno nel lento progetto di riabilitazione.

Vorremmo con i nostri limiti apprezzare e raccontare l?altra sanità, quella che lavora così bene da convincerci che è doveroso mettersi al computer per raccontare la nostra soddisfazione verso un servizio che ha funzionato, anche in una situazione grave in cui la tempestività nel soccorso e successivamente nella diagnosi, è risultata determinante per la sopravvivenza di una persona a noi tanto cara.

Nel Vostro ospedale siamo entrati con paura e timore di perdere per sempre Susi; ne usciamo rincuorati e consapevoli che chi ci ha preceduto in quest?esperienza, come anche chi ci seguirà, troverà le stesse grandi qualità, la stessa grande professionalità riscontrata sia nel reparto di neurochirurgia che nell?unità di riabilitazione che a nostro dire, per l?esperienza vissuta, rappresentano vere eccellenze, di cui abbiamo potuto giovarci e di cui Vicenza deve essere informata. Di solito siamo troppo occupati a lamentarci di ciò che non funziona, pubblicizzando solamente le negatività del servizio sanitario; a volte anche con ragione!

Motivo in più per evidenziare che qui abbiamo trovato esperti, preparati, seri, attenti; donne e uomini che, visto l?impegno quotidiano, avrebbero bisogno anche di una migliore gratificazione economica.

Infine, non sapendo come fare per riuscire a ringraziare sufficientemente tutti quelli che ci hanno aiutato nella grave malattia che improvvisamente ha colpito Susi, ci proviamo con queste righe che successivamente renderemo pubbliche, inviandole anche ai mass media.

Vorremmo ricordare i nomi di tutti gli operatori sanitari che tanto hanno dato alla nostra famiglia, ma nel timore di dimenticarne qualcuno, volutamente non lo facciamo, e quindi inoltriamo a Voi, in qualità di responsabili, il nostro sincero ringraziamento per tutto il lavoro svolto, nella sola speranza che le nostre parole possano servire a convincere le istituzioni e la classe dirigente, che incentivare e assicurare tutti i mezzi economici e tecnologici a queste ?eccellenze? che Voi significate all?interno della sanità pubblica, rappresenta un loro dovere istituzionale; dovere di una società moderna che deve assicurare un bene quale è la salute, all?intera collettività, premiando e valorizzando le squadre migliori.

Grazie di cuore.

Luciano, Giulia e Matteo famigliari di Susi Cavallin operata al cervello nella notte tra il 14 e il 15 luglio, ed ancora oggi degente presso l?unità operativa di riabilitazione.

Fam. Panozzo-Cavallin 

Predazzo TN