Dl agosto, alcuni nodi ancora aperti ma accordo fatto sul no ai licenziamenti: il 7 c’è cdm conclusivo

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l Consiglio dei ministri sul dl Agosto slitta a domani 7 agosto per la sua definitiva approvazione in quella sede prima delle verifiche parlamentari e con alcune questioni, riferisce Public Policy, rinviate a settembre..

Sono diversi i nodi ancora aperti: i bonus da mille/600 euro per i lavoratori del turismo, dei centri termali, dello spettacolo, taxi e ncc; l’allargamento della cedolare secca al 21% per gli affitti commerciali; la decontribuzione e gli sgravi fiscali per chi assume (con alcune proposte ad hoc per il sud e le donne lavoratrici); i lavoratori marittimi; una norma su Borsa spa e Consob; la detassazione dei rinnovi contrattuali; e il raddoppio del limite di welfare aziendale.

Sembrerebbe chiuso, invece, il tema più critico, quello dei licenziamenti, per il quale i sindacati confederali hanno minacciato uno sciopero generale per il 18 settembre ma su cui Governo e maggioranza avrebbero trovato un accordo ipotizzando una formula con diverse deadline.

Lo stop si interromperà con la cessazione dell’utilizzo della cassa integrazione. Questa sarà prorogata per 18 mesi, con una formula di nove settimane più nove, per supportare le aziende fino a fine anno. Quindi tenuto conto dell’interruzione della Cig verrà meno anche lo stop ai licenziamenti, da metà novembre al 31 dicembre.

L’accordo di massima da ratificare domani nel cdm che varerà il dl agosto sarebbe stato accettato anche dagli esponenti di Leu e dalla ministra Nunzia Catalfo, che erano del parere che il fermo licenziamenti dovesse essere prorogato ‘secco’ fino alla fine dell’anno.

L’accordo prevede, comunque, un formula con diverse deadline. Nel dettaglio, lo stop si interromperà con la cessazione dell’utilizzo della cassa integrazione. Questa sarà prorogata per 18 settimane, con una formula di nove più nove, per supportare le aziende fino a fine anno. Quindi, qualora un’impresa decidesse di non usufruire più della Cig si interromperebbe automaticamente l’impossibilità di licenziare.

Calendario alla mano, la prima scadenza è a metà novembre, la seconda il 31 dicembre.

Con il decreto Agosto slitterà a domani anche l’attesa riforma del Consiglio superiore della magistratura