Dimissioni Zingaretti, Luisetto (PD Vicenza): “decidere se siamo partito o campo di battaglia delle correnti”

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Chiara Luisetto segretaria provinciale del Partito Democratico di Vicenza
Chiara Luisetto segretaria provinciale del Partito Democratico di Vicenza

“È un segretario che ha basato la sua missione politica in questi due anni sull’unità e così ha gestito il partito tenendo insieme e dando spazio a tutti, cercando di valorizzare e ricostruire una storia. Ha preso il Partito del 18% della sconfitta bruciante, delle liste fatte senza preoccuparsi dei territori e delle pluricandidature che hanno fatto male alla rappresentanza femminile e ha lavorato per ricompattarlo e portarlo a governare con un 11 e un 14 per cento di rappresentanza in parlamento”. Così Chiara Luisetto, segretario provinciale del PD commenta il fulmine a ciel sereno, ma forse non troppo sereno, delle dimissioni di Zingaretti, caduto oggi in casa dem.

“La guerra interna che si è scatenata nel tempo è segno di quanto ancora questo partito debba imparare dai propri errori e dovrebbe farlo guardando alla dedizione, alla pazienza e alla coesione dei territori e della base che nonostante le liti nazionali ancora crede e costruisce iniziative, percorsi e leadership locali di valore. Anche in territori come quello veneto e vicentino dove il Partito Democratico, in chiara minoranza, lavora con coerenza e tenacia”.

“Queste dimissioni sono una sconfitta per tutto il partito, al di là di giudizi sul grado di carisma di un Segretario, la cui forza non è mai stata se stesso, ma dall’inizio la volontà di trasformare un partito del leader in un partito-comunità come è e dovrebbe essere nella storia e nel presente del Partito Democratico”.

Conclude la Segretaria del PD vicentino: “Ora l’Assemblea Nazionale del 13 e 14 marzo dovrà esprimersi con chiarezza, decidere se siamo e possiamo ancora essere un partito o un terreno di battaglia tra fazioni che progressivamente porteranno alla fine di questa storia. Io credo sia il momento della chiarezza. Credo sia necessario chiedere al Segretario di rimanere in questo delicato momento e alle anime di questo partito di combattere e duramente sui temi e i contenuti e non, ancora e ancora, sugli uomini e le donne che li portano avanti. Lo si deve per il rispetto dell’enorme patrimonio di generosa militanza che il Partito Democratico esprime. O si impara la lezione questa volta o, credo, non ci saranno più lezioni da apprendere”