Decreto Cartabia esame avvocati, Zanettin (FI): “dopo troppi rinvii Covid speriamo prima sessione entro luglio”

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Il deputato vicentino di Forza Italia Pierantonio Zanettin è intervenuto in aula alla Canmera sulla questione degli esami degli aspiranti avvocati rinviati per Covid. “Sono circa 26 mila gli aspiranti avvocati che non hanno potuto sostenere l’esame a dicembre – ha detto -. Questo decreto, dunque, parte dalla straordinaria necessità ed urgenza di adottare disposizioni che rendano possibile, pur nell’attuale contesto pandemico, lo svolgimento delle prove delle sessioni del 2020 e, per far fronte a una situazione assolutamente inedita, introduce delle modalità di esame decisamente innovative. La nostra speranza, che è la stessa della ministra Cartabia, è che la prima sessione di esami si possa effettuare entro il mese di luglio, consentendo agli aspiranti avvocati di iniziare, già nell’autunno, la seconda
prova orale”. Ha aggiunto Zanettin sul decreto legge per lo svolgimento dell’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato durante l’emergenza sanitaria.

“Se sarà così, potremmo essere soddisfatti per aver significativamente attenuato i disagi e i ritardi dovuti al Covid. Ringraziamo la Ministra Cartabia per questo decreto-legge, decisamente provvidenziale, che ci consente di provare ad uscire da questo stato emergenziale e a guardare con maggiore fiducia al futuro dei nostri giovani”, ha concluso Zanettin.

Di seguito riportiamo la trascrizione completa dell’intervento in aula: PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire il rappresentante del Governo, che rinunzia. E’ iscritto a parlare il deputato Pierantonio Zanettin. Ne ha facoltà.
PIERANTONIO ZANETTIN (FI). Grazie, Presidente. Innanzitutto, Presidente, vorrei dare il benvenuto, a nome del gruppo di Forza Italia, al sottosegretario Sisto (Applausi). Il sottosegretario Sisto è stato un decano fra i parlamentari, è stato protagonista di grandi battaglie parlamentari dagli scranni del Parlamento, è stato Presidente anche della Commissione affari costituzionali, ma oggi fa il suo debutto in Aula come sottosegretario, come componente del Governo. Noi gli auguriamo buon lavoro. Onorevoli colleghe, onorevoli colleghi, come diceva bene poc’anzi il nostro relatore, viene finalmente in Aula il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 31 del 13 marzo 2021, per lo svolgimento dell’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato durante l’emergenza epidemiologica da COVID-19, decreto che è già stato vistato ed approvato dal Senato.
Usiamo il termine finalmente perché, come ricordava bene il relatore poc’anzi, sono circa 26 mila i dottori in giurisprudenza, aspiranti avvocati, che non hanno potuto sostenere questo esame nello scorso mese di dicembre, che è la data tradizionalmente fissata per gli esami di avvocato e che, certamente, hanno molto sofferto per questo rinvio anche perché, fino all’ultimo, non si capiva bene quando, poi, in effetti, l’esame si sarebbe celebrato.
Come i colleghi della Commissione giustizia, molti di noi sono avvocati e tutti, certamente, ricordiamo, quando eravamo più giovani, quanto il superamento di quell’esame, pur svolto per ciascuno di noi in tempi diversi e con modalità diverse, sia stato decisivo per la nostra vita e per il nostro percorso professionale. Nessun avvocato, credo, possa dimenticare quei momenti, che restano scolpiti nella sua memoria come un traguardo cruciale. Questo decreto-legge, dunque, parte dalla straordinaria necessità ed urgenza di adottare disposizioni che rendano possibile, pur nell’attuale contesto emergenziale a causa della pandemia, lo svolgimento delle prove delle sessioni del 2020, rinviate a dicembre. Mai, e lo ricordava bene il relatore Cassinelli, negli ultimi anni, forse un decreto- legge è stato, almeno a giudizio anche mio, così urgente e necessario per far fronte ad una situazione assolutamente inedita.
Per la prossima sessione di esame è introdotta una disciplina di svolgimento delle prove straordinaria rispetto a quella prevista a regime, che non prevede prove scritte, ma si articola in due prove orali. La prima prova orale, che sostituisce i tradizionali tre scritti, ha per oggetto l’esame e la discussione di una questione pratica applicativa nel corso della quale il candidato è chiamato a fornire la soluzione di un caso concreto, che richiede padronanza di diritto sia sostanziale che processuale, in una materia scelta preventivamente dallo stesso candidato. Alla seconda prova orale saranno ammessi i candidati che hanno superato la prima prova e che saranno chiamati a discutere brevi questioni relative a cinque materie scelte preventivamente.
Sono delle modalità di esame decisamente innovative e che, come tali, potranno costituire anche un test e una sperimentazione in vista anche di una possibile modifica dell’esame di abilitazione di avvocato, sulla cui portata la Commissione giustizia si sta interrogando proprio in queste settimane. Forza Italia, aderendo a una richiesta del Governo, ha ritenuto di non presentare emendamenti in questa seconda lettura, per favorire un iter sollecito del provvedimento. La nostra speranza, che è la stessa della Ministra Cartabia, è che la prima sessione di esami si possa effettuare entro il mese di luglio 2021, consentendo agli aspiranti avvocati di iniziare, già nell’autunno, la seconda prova orale. Se questo nostro auspicio trovasse concreta attuazione, potremmo concludere che il disagio e il ritardo nell’espletamento delle sessioni di esami per i candidati sono stati significativamente attenuati. Ringraziamo, in conclusione, la Ministra Cartabia per questo decreto-legge, decisamente provvidenziale, che ci consente di provare ad uscire da questo stato emergenziale e a guardare con maggiore fiducia al futuro dei nostri giovani. E’ il primo provvedimento legislativo di cui la neo-Ministra può rivendicare la paternità ed è decisamente di buon auspicio per il proseguimento del lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).