CUB di Vicenza lancia l’iniziativa “Ho adottato un operatore sanitario sospeso” con una raccolta fondi: qui l’IBAN

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Gli operatori sanitari italiani sacrificano la loro salute nella battaglia contro covid 19 per la carenza di dpi
Gli operatori sanitari italiani sacrificano la loro salute nella battaglia contro covid 19 per la carenza di dpi

Maria Teresa Turetta, segretaria del sindacato CUBConfederazione Unitaria di Base – di Vicenza, lancia con la nota seguente una iniziativa sindacale.

L’Ulss 8 Berica ha sospeso senza retribuzione 34 operatori sanitari colpevoli di non essersi vaccinati. Un atto violento contro una categoria di lavoratori che negli ultimi anni ha lavorato in condizioni indicibili.  Nella primavera 2020 sono stati lasciati soli senza DPI perchè qualcuno, che era pagato per tenere aggiornato il piano pandemico in Italia non lo ha fatto, causando  agli operatori sanitari malattia, infortuni e morti sul lavoro, oltre che migliaia di morti tra i cittadini che non trovavano posto nelle terapie intensive, che non trovavano cure domiciliari, che non trovavano ossigeno a sufficienza.

Quindi mentre il Ministro Speranza e i dirigenti responsabili dell’assenza del piano pandemico sono sotto inchiesta ma ancora al loro posto e con il loro lauto stipendio, 34 operatori sanitari di VIcenza, dalla fine della scorsa settimana, si sono ritrovati senza uno stipendio, con una comunicazione via mail o una comunicazione verbale del coordinatore di turno. La CUB esprime solidarietà a questi lavoratori e lancia la campagna ‘Ho adottato un operatore sanitario sospeso’: si tratta di una cassa di resistenza, fondata sul concetto di mutuo aiuto, che si pone l’obiettivo di raccogliere fondi da distribuire agli operatori sanitari in difficoltà economiche, affinché non siano per questo costretti a cedere ad un ricatto ingiustificabile.

Sono quegli stessi operatori che nel 2020 non avevano mascherina di protezione per curare i contagiati e si sono a loro volta ammalati di Covid. Sono gli operatori che a novembre 2021 sono stati “monitorati” attraverso i tamponi rapidi, tanto cari al governatore Zaia e al direttore generale della sanità in Veneto Luciano FLor, e che non essendo affidabili hanno causato un’ecatombe all’interno delle strutture sanitarie e socio sanitari nel Veneto.

La CUB esprime preoccupazione per l’attacco violento che colpisce gli “eroi” della pandemia togliendo loro il salario, senza che nessuno si sia preoccupato di valutare i risvolti sociali di tale scelta. Già, perchè se un lavoratore rimane senza reddito improvvisamente, non può pagare il mutuo, l’affitto, le bollette ecc.

Da sempre chi rimane senza reddito in Italia è tutelato da forme di sussidio come la Naspi, cassa integrazione, assegno di minimo vitale ecc.  ed è stucchevole che la violenza insita del decreto 44/2021 che pone l’operatore davanti a un ricatto “o ti vaccini o ti tolgo il salario” abbia visto sindacati confederali e autonomi andare a braccetto con la politica che questo decreto lo ha votato in Parlamento.

La CUB pertanto si farà carico di dare l’esempio a tutti costituendo un fondo per gli operatori che sono stati privati dello stipendio per rivendicare il principio della libertà di scelta su una terapia vaccinale sperimentale e per respingere al mittente il vile attacco al reddito e al lavoro degli “eroi” già dimenticati da tutti.

L’invito -rivolto a tutti cittadini, movimenti e lavoratori- è quello di versare un contributo  sul c/c  Iban IBAN IT95 G030 6909 6061 0000 0063 956 Banca Intesa Spa – Torino intestato a CUB Vicenza, Via Napoli 62 con la motivazione “ho adottato un operatore sanitario sospeso”.

CUB VIcenza Via Napoli 62 – cell. 340 9240822