Crisi post-Covid, a Vicenza nasce una rete di empori della solidarietà

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Una rete di Empori della Solidarietà per fronteggiare l’acuirsi del fenomeno della povertà che, a causa della crisi economico-finanziaria emersa e aggravata dall’emergenza Covid-19, oggi interessa una fascia ancor più ampia ed eterogenea della popolazione. È questo lo scopo della condivisione d’intenti sottoscritta da Fondazione Caritas Vicenza, Conferenze San Vincenzo Vicenza, Centro Aiuto alla Vita Vicenza, Croce Rossa Vicenza, Associazione Ozanam Onlus e Associazione Diakonia Onlus.

Gli enti coinvolti sono già da tempo impegnati nell’accompagnamento alle persone che si trovano in situazione di difficoltà socio-economiche, attraverso l’ascolto e la progettazione di percorsi individualizzati verso l’autonomia, nonché mediante la distribuzione di beni di prima necessità, in rete con i Servizi Sociali e le altre Istituzioni preposte. Gli stessi sono inoltre impegnati nel riutilizzo di eccedenze alimentari a vantaggio di soggetti in difficoltà economica, per garantire la riduzione dello spreco e limitare la produzione di rifiuti.

Queste attività si sono intensificate durante questi mesi di emergenza, facendo sorgere la volontà e la necessità di avviare nuove iniziative, tra cui appunto quella degli Empori della Solidarietà da avviare nel territorio vicentino (provinciale e/o diocesano).

Empori della Solidarietà: cosa sono e come funzionano

Secondo gli intenti degli enti coinvolti, gli Empori della Solidarietà nasceranno grazie alla sinergia tra le realtà locali già attive nell’ambito del sostegno alle persone in difficoltà socio-economica, allo scopo di rendere possibile un’equa distribuzione di beni di prima necessità e la partecipazione di percorsi educativi.

Sarà dunque possibile migliorare la consegna alle persone in difficoltà dei beni raccolti grazie alle eccedenze alimentari, alle donazioni e alle “spese sospese” attivate negli esercizi del territorio, nonché dei prodotti forniti dalla Comunità Europea attraverso il Progetto Agea.
Sulla base di analoghe esperienze avviate in altre zone d’Italia, alle famiglie in difficoltà, individuate dalle varie realtà coinvolte in base alle loro condizioni socio-economiche, viene assegnata una tessera a punti spendibile negli Empori per fare la spesa. I punti vengono gestiti direttamente dalla famiglia: tale modalità si pone quindi come uno strumento responsabilizzante verso chi ne è beneficiario.

Questo sistema, inoltre, permette di tutelare la dignità della persona e delle famiglie in condizione di povertà, garantendo loro la scelta dei prodotti necessari e preferiti tra quelli disponibili, superando così i rischi tipicamente insiti nella tradizionale consegna della borsa-spesa, e cioè la consegna di beni che non verranno utilizzati e l’instaurarsi di una logica puramente assistenziale.

“Assieme a tutte le parti coinvolte – afferma in un comunicato il presidente di Fondazione Caritas Vicenza don Enrico Pajarin – abbiamo deciso di impegnarci per facilitare la collaborazione a livello sovra-comunale tra le Istituzioni, gli enti del terzo settore ed i volontari già attivi nell’ambito del sostegno alle persone in difficoltà socio-economica, al fine di valorizzare la fase di ascolto attivo delle numerose nuove povertà emergenti, e concorrere alla condivisione di un’autentica progettualità personalizzata. Gli Empori della Solidarietà sono inoltre una risposta che intendiamo dare all’emergenza socio-economica in atto, che sta colpendo sempre più persone, anche in un territorio considerato ricco come il nostro”.

Nelle prossime settimane le parti si impegnano ad individuare, in modo collettivo, specifiche prassi riguardanti l’avvio dell’esperienza Emporio della Solidarietà, la gestione delle risorse, il monitoraggio, l’analisi dell’efficacia della risposta, l’individuazione di nuovi bisogni emergenti. Tali prassi saranno sottoscritte in protocolli d’intesa specifici e territorialmente definiti, che daranno il via vero e proprio agli Empori della Solidarietà, in piena collaborazione con gli altri territori che hanno già questa esperienza e tramite anche la partecipazione al Tavolo Istituzionale Regionale.