Covid e fake news, associazione Aduc: “responsabilità dei media in irrazionalità politica”

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Fake news e fact checking
Fake news e fact checking

Il rapporto Censis sull’informazione durante la pandemia è un importante specchio del mondo in cui viviamo e, di conseguenza, si riflette su molti di quelli che l’associazione di consumatori Aduc definisce “irrazionali comportamenti a cui assistiamo ogni giorno. Irrazionali privati e irrazionali pubblici: alimentati dal principale motore del nostro modo e sistema di vita, l’informazione”.

Aduc fa poi degli esempi: “irrazionalità pubblica: il blocco dei vaccini Astrazeneca per effetti collaterali più bassi di quando ingeriamo un’aspirina; la conferma del coprifuoco alle 22 invece che le 23. La prima per seguire a ruota i partner tedeschi (generando diffuso allarmismo) e il giorno dopo dire il contrario. La seconda per non dare ragione ad un partner di governo in genere polemico e rissoso. Irrazionalità Privata: chi ha rifiutato di vaccinarsi con Astrazeneca. In ambito privato, a parte i no-vax (ideologici: mediamente, anche se gli dimostri che si basano su fake news, non li smuovi di un centimetro), i furbetti di vario tipo (endemici in ogni contesto), non abbiamo osservato irrazionalità diffuse. Infatti, anche se sono 29 milioni (il 57,0% del totale) coloro che hanno trovato su web e sui social fake news su origini, modalità di contagio, sintomi, misure di distanziamento o cure, questa informazione sembra sia stato poco condizionante, visto l’alto rispetto delle norme istituzionali di sicurezza sanitaria e l’afflusso alle vaccinazioni”.

“Sembra che l’irrazionalità abbia avuto maggior gioco sulle istituzioni, soprattutto mescolandosi agli equilibrismi politici – prosegue Adu  -. A parte i cronici del “complotto”, ci domandiamo quanto questo rapporto possa far riflettere e far agire di conseguenza i grandi informatori mediatici, quelli che per un titolo che ritengono dovrebbe far vendere di più, sono disposti a tutto”.