Covid, anche l’Europa propone mappa di rischio a colori: Veneto sarebbe “rosso scuro”. Confartigianato: “macigno per imprese”

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Presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto
Presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto

“C’è il pericolo che in questo momento di estrema difficoltà la nuova mappa del rischio proposta dalla UE sia un macigno proprio per quelle imprese export oriented ed eccellenza del nostro made in Italy (metalmeccanica, installazione, mobili, trasporti solo per citare i più importanti) che dal mercato europeo traggono i maggiori benefici mantenendo viva l’occupazione e l’economia della regione”. Lo afferma in una nota che pubblichiamo Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, a commento della proposta dell’Unione Europea di adottare una mappa di rischio Covid a colori, come sta facendo l’Italia. Il Veneto però in questa mappa sarebbe “rosso scuro”, cioè con un livello di rischio molto elevato. La proposta è del commissario Ue per la Giustizia, Didier Reynders, che vuole modificare una raccomandazione del Consiglio Ue già adottata a fine ottobre, riguardante le “misure mirate” da prendere alle frontiere interne dell’Unione per evitare di danneggiare il mercato unico bloccando i movimenti necessari di merci, di “lavoratori essenziali” e dei transfrontalieri, ma scoraggiando fortemente tutti i movimenti “non essenziali”. I nuovi criteri classificatori saranno presentati ora agli Stati membri nell’ambito dell’Ipcr (Integrated political crisis response mechanism), il comitato di coordinamento del Consiglio dell’Unione sulle misure per contenere l’epidemia di Covid-19.

L’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) aggiornerà con scadenza settimanale la mappa dell’Ue con le diverse zone colorate, includendo le nuove aree rosso scuro. Secondo la modifica della raccomandazione, gli Stati membri dovranno richiedere alle persone che viaggiano all’interno dell’Ue, in provenienza da un’area rosso scuro, di sottoporsi a un test prima dell’arrivo e a una quarantena dopo l’arrivo, come raccomanda il Comitato per la sicurezza sanitaria e come avviene già attualmente in diversi paesi.

“Le nostre imprese stanno già affrontando con difficoltà le restrizioni adottate da alcuni Paesi extra UE come la Cina, sarebbe drammatico se ciò si estendesse al grande mercato europeo. – afferma Boschetto -.  Devono essere usate classificazioni corrette. Va evitata l’introduzione di regole che invece di agevolare gli scambi commerciali li penalizzano ulteriormente aumentando i costi e danneggiando quindi migliaia di imprese – prosegue il presidente di Confartigianato Imprese Veneto -. Soprattutto se queste si fondano su dati non aggiornati o peggio non uniformi. Bene quindi ha fatto il Presidente della Regione Luca Zaia a ribadire che il numero di positivi a settimana su centomila abitanti dipende dalle positività che si trovano facendo tamponi. Basta applicare la proprietà transitiva, ma anche stavolta non è stato fatto, secondo la quale chi fa tanti tamponi trova tanti positivi, chi ne fa meno, ne trova meno. In Veneto arriviamo a farne 60-65 mila al giorno, in altre regioni se ne fanno magari un decimo. E’ quindi ovvio che non si possono mettere a confronto regioni che fanno tanti tamponi e altre che non ne fanno”.

“Va ricordato -prosegue Boschetto- che per ora si parla di una ipotesi di lavoro e, dato che sanità e frontiere sono competenza esclusiva nazionale, gli Stati membri saranno liberi di adottare le misure restrittive che ritengono migliori. Quindi gli Stati membri potrebbero decidere di applicare alla lettera le indicazioni della Commissione ma anche di fare diversamente come abbiamo visto nei mesi passati. “Mi auguro -conclude Boschetto- che in Europa non commettano un errore così macroscopico”.