Coronavirus, una poesia dalla “zona rossa”

173

Riceviamo e pubblichiamo una poesia di Lucio Zaltron

Stanco dell’inverno osservo il passare del giorno
con l’aiuto del noce di grigia corteccia come il mio pensiero rivolto ad un invisibile nemico,

desidero colori di primavera, di rinascita, di pulizia, di un necessario cambiamento
non di quel che sono ma per quel che potrei diventare.

Un solo veleno nato da altri ignorati noti.
Figlio di troppi padri distratti irriverenti verso chi li ha generati.

Generazione ingorda di insostenibili appetiti.

Incurabile stupidità laddove nulla è noto
e tutto muta come una crisalide

Lucio Zaltron

L’articolo Coronavirus, una poesia dalla “zona rossa” proviene da L’altra Vicenza.

Articolo precedenteCoronavirus, a Chioggia arriva l’altoparlante che dice di stare a casa
Articolo successivoCoronavirus, Lorenzin (Apindustria Vicenza): “le aziende si preparino ad eventuale chiusura”
Innamorato di Vicenza, la "mia città", dipendente per 33 anni alla fiera di Vicenza e componente per 20 anni circa della commissione nazionale tecnica di AEFI (associazione nazionale fiere italiane). Ha maturato esperienze sindacali per oltre 30 anni dalla veste di RSA fino al ruolo di Presidente del direttivo provinciale della categoria del commercio CGIL (Filcams) e ha contribuito alla fondazione del Partito Democratico assumendo vari ruoli fino ad essere il segretario del circolo 3 di Vicenza per due mandati. Attualmente si occupa di consulenza aziendale per l'organizzazione e sviluppo delle imprese. Da sempre attivo nel volontariato è socio nell'associazione culturale L'IdeAzione, presidente del consiglio d'istituto del liceo Lioy , delegato provinciale della Fondazione Caponnetto e componente della commissione turistica dell'ACI Vicenza. Nell'ambito sportivo si dedica alle relazioni esterne della società sportiva Rugby Vicenza e, tanto per non farsi mancare nulla nel volontariato, è un convinto donatore di sangue.