Coronavirus, quasi 2 milioni e mezzo di euro per aiutare le famiglie in difficoltà

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Gli effetti economici del Coronavirus hanno colpito pesantemente non solo chi era già aiutato dai servizi sociali, ma anche una fascia di popolazione che ha visto improvvisamente ridursi o addirittura azzerarsi il reddito o ha subito la contrazione di servizi importanti per la propria famiglia. 

La cifra messa in campo dal Comune per aiutare le famiglie in difficoltà ammonta a 2.438.000 euro, di cui 1 milione 233 mila euro proveniente dal Fondo di solidarietà comunale finanziato con utili Aim e trasferimenti dalle altre partecipate, oltre che con donazioni di privati.

“Abbiamo deciso di destinare al sociale la componente principale del Fondo di solidarietà – ha ricordato il sindaco Francesco Rucco – perché è lì che la pandemia ha colpito più duramente, oltre che nel mondo della piccola impresa che pure continueremo a supportare con nuove iniziative. Tra le tante azioni di sostegno attivate nel sociale, segnalo l’incremento degli aiuti per le famiglie con disabili che hanno particolarmente sofferto durante il lockdown per la riduzione di molti fondamentali servizi loro dedicati”.

E’ molto articolato il sistema di aiuti disegnato dall’assessorato ai servizi sociali.

“Ci siamo concentrati – ha ribadito il vicesindaco e assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto – non solo sulla nostra utenza tradizionale, ma anche su chi non aveva mai avuto bisogno del nostro aiuto e si è trovato improvvisamente in difficoltà. Il nostro obiettivo è infatti sostenere queste persone a superare il momento di difficoltà con bonus una tantum e contributi straordinari per evitare in ogni modo che si sviluppino nuove povertà”.

Fondo Affitti Comunale per Isee fino a 20 mila euro e bonus utenze domestiche per Isee fino a 26 mila euro

Per accedere al bonus affitti regionale, il cui bando si è chiuso nei giorni scorsi e a cui il Comune ha destinato in via straordinaria 300 mila euro, rispetto ai 50 mila euro inizialmente previsti, era necessario avere un Isee fino a 15 mila euro.

Valutato che un’importante fetta di popolazione è rimasta esclusa da questa opportunità perché ha un Isee superiore, ma fa comunque fatica a pagare l’affitto proprio per la riduzione di reddito subita con il Covid, la giunta ha deciso di costituire un nuovo fondo per la locazione di 150 mila euro, a cui potranno accedere cittadini con Isee fino a 20 mila euro. Gli aiuti economici, che terranno conto dei contributi pubblici altrimenti percepiti per l’affitto, dovranno essere richiesti dalle persone singole o nuclei familiari attraverso i Centri di Servizio Sociale Territoriale.

Non solo: per un sostegno nel pagamento delle utenze domestiche (luce e gas a cui finora si può accedere con Isee fino a 8.265 euro) e della tassa sui rifiuti (TARI), l’amministrazione ha destinato 400 mila euro . Serviranno ad aiutare una tantum le famiglie con Isee fino a 26 mila euro, in analogia con quanto già stabilito a settembre sper il secondo avviso sul bonus idrico. Quest’ultimo, peraltro, è ammontato complessivamente a 281 mila euro, messi a disposizione da Viacqua (200 mila euro) e dall’ATO, l’ambito territoriale ottimale (81 mila euro).

I nuovi bandi per il bonus energia (luce e gas, fondo di 300 mila euro) e per il bonus Tari (fondo di 100 mila euro) saranno pubblicati nelle prossime settimane.

Ritornano i buoni spesa e si va verso la realizzazione dell’emporio solidale

Nelle prossime settimane torna anche il meccanismo dei buoni spesa, con 585 mila euro destinati dallo Stato a Vicenza: vi potranno accedere cittadini che non dispongono di depositi o risparmi bancari superiori a 5 mila euro.

Nel frattempo prosegue l’iter per la realizzazione di un emporio solidale al mercato ortofrutticolo (il Comune ha destinato 50 mila euro per i primi lavori) dove le persone in difficoltà potranno andare a prendere ciò di cui hanno bisogno e accedere a percorsi di recupero dell’autonomia personale, preservando la propria dignità anche in un periodo di estrema difficoltà.

Per l’assistenza domiciliare degli anziani stanziati 267 mila euro

267 mila euro, di cui 220 mila provenienti dal Fondo di solidarietà, sono stati invece destinati al servizio di assistenza domiciliare degli anziani.

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria anche gli anziani, soli o in coppia, in situazione di non autosufficienza, hanno vissuto una difficile situazione in quanto non hanno potuto usufruire di alcuni servizi, gravando cosi sui familiari, con un conseguente maggior impegno dal punto di vista dell’assistenza.

Sono quindi aumentate le richieste di assistenza domiciliare e di servizi a domicilio, come la consegna dei pasti e della spesa, il supporto nelle pratiche amministrative, le pulizie di fondo, i servizi di trasporto e accompagnamento.

Per garantire un servizio adeguato agli attuali bisogni è stata quantificata la necessità di 13 mila ore di servizio aggiuntive, per una spesa di 267 mila euro.

Attualmente sono 230 le persone non autosufficienti seguite dal Servizio di assistenza domiciliare (da gennaio a novembre 2020 sono stati presi in carico 254 utenti). Di queste, il 50% usufruiscono di assistenza domiciliare integrata, con prestazioni erogate sia dal Comune che dall’Ulss8 Berica.

Confrontando i dati con il 2019 (201 utenti) il trend risulta in crescita sia per l’aumento delle richieste (60 in più dal lockdown) sia di ore settimanali di assistenza. Inoltre è frequente la rinuncia di posti letto in casa di riposo a favore dell’assistenza a casa.

Ad oggi, per il perdurare dell’emergenza sanitaria, non sono inoktre ancora stati peraltro riaperti i centri diurni di “Villa Rota Barbieri” e di Via “Bachelet”, affidati dal Comune a Ipab, e il centro diurno “Trento” dell’Ipab.  Gli utenti che frequentavano i tre centri diurni, a febbraio 2020, erano complessivamente 62.

Integrato con 305 mila euro il fondo per le persone con disabilità

La pandemia ha provato duramente anche le famiglie al cui interno vi sono persone con disabilità. Per questo motivo 305 mila euro del Fondo di solidarietà sono stati destinati all’integrazione del contributo per la cura domiciliare, che passa da 120 a 200 euro al mese per le personecon basso bisogno assistenziale, e da 400 a 600 euro al mese per quelle con medio bisogno assistenziale. Grazie all’integrazione del fondo potranno inoltre accedere all’aiuto anche le persone che erano in graduatoria, ma che non avevano ancora ricevuto il contributo perché mancava la copertura finanziaria.

Progetto Ripartiamo: 500 euro una tantum a fronte di un patto di comunità

Infine ritorna anche il progetto “Ripartiamo”, destinato a persone in temporanea difficoltà economica che a fronte di un contributo una tantum di 500 euro si impegnano a sottoscrivere un patto che prevede attività di volontariato per la comunità.

L’esperienza molto positiva realizzata nei mesi scorsi con 380 famiglie dell’Aulss 8 Berica ha infatti convinto i servizi sociali a riproporre il progetto per i soli cittadini di Vicenza grazie a uno stanziamento di 100 mila euro.

Potranno accedere al contributo fino a 200 nuclei familiari sconosciuti prima della pandemia ai servizi sociali comunali, ma che proprio a causa del Covid hanno perso o ridotto notevolmente il lavoro senza adeguati ammortizzatori sociali. A breve anche questo bando sarà pubblicato.