Coronavirus e permessi alle aziende, a Vicenza come vengono rilasciate le deroghe?

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il cantiere edile alla cava
il cantiere edile alla cava
Il governo – ci scrive Franca Equizi – per contenere la diffusione del Coronavirus, ha disposto, come noto, la sospensione delle attività produttive ad eccezione di quelle classificate essenziali ed elencate nel decreto tramite i codici ATECO. Le attività escluse, qualora si ritengano di essere essenziali, possono chiedere ai Prefetti una deroga. La prosecuzione dell’attività, a quanto mi risulta, dovrebbero avere le seguenti due precise motivazioni:
  1. se funzionale ad assicurare la continuità delle filiere dei settori indicati nel decreto ministeriale, dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali;
  2. se trattasi di impianti a ciclo continuo e l’interruzione dell’attività provocherebbe grave pregiudizio o il pericolo di incidenti.

Le Prefetture, come prevedibile, sono state sommerse di richieste e molte aziende, in attesa della dovute verifiche prefettizie, si ritengono legittimate a proseguire le attività invocando il silenzio assenso. Questi comportamenti, a parer mio, mettono a rischio non solo la salute del personale e dei loro familiari, ma anche quella di tutti noi.

Mi piacerebbe sapere quante verifiche ha effettuato lo Spisal, se per le aziende furbette sono previste sanzioni e, in caso di risposta affermativa, di conoscere l’entità delle stesse. Sarebbe triste scoprire che, se per un cittadino comune scoperto a violare la quarantena scattano multe anche pesanti e denunce varie, le aziende furbette invece la passino liscia soprattutto per mancanza di controlli.

Mi chiedo per esempio con quale autorizzazione, a fronte delle disposizioni governative in vigore, personale con vari mezzi (camion, ruspe di varie dimensioni) di una nota ditta edile abbia potuto lavorare, nei giorni scorsi, in un cantiere privato per la ricomposizione ambientale di una cava dismessa?

Come mai, mi risulta solo a Vicenza, tale cantiere edile rientra fra le attività essenziali? Il Prefetto ha rilasciato l’autorizzazione e se si come mai o questa azienda prosegue l’attività contando sul silenzio assenzo? Rispetta la normativa vigente questo cantiere che, a quanto risulta, è sprovvisto di appositi bagni anche chimici per i dipendenti?

Come viene salvaguardata la salute dei dipendenti e non solo dal possibile contagio dal Covid19? I residenti della zona possono stare tranquilli visto il viavai di mezzi che portano materiale? Come mai il cantiere non è recintato e dalla pubblica via, salvo smentita, non è visibile né leggibile alcun cartello di cantiere?

Ho ritenuto necessario, visto il caso secondo me poco chiaro, presentare un esposto a prefetto e sindaco sperando vengano effettuate le opportune verifiche.


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