Conil de la Frontera, diario di un vicentino confinato per Coronavirus andaluso: la sesta settimana di quarantena di Maurizio Mascarin

Ancora due settimane al temine della prima fase di lockdown. “Dopo 40 giorni di confinamento ho festeggiato con lo sherry. Per me inizia già il conto alla rovescia”. Il diario di Almodovar su El Pais: “Si sta raccontando o sta scrivendo la sceneggiatura del suo nuovo film”. Animali disorientati: “ A Madrid i cinghiali, le vacche nelle spiagge”.

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Conil, Mascarin e vacche in spiaggia a Tarifa
Conil, Mascarin e vacche in spiaggia a Tarifa

ConiL, Mascarin e vacche in spiaggia a TarifaGiovedì 23, 40° giorno di quarantena. Olè Olè. Qui si deve festeggiare! Conti alla mano ho messo alle spalle (giovedì 23) i miei primi 40 giorni di quarantena. E allora: Alegria, Alegria! Bardato di mascherina e guanti ho preso l’uscio di casa e mi sono incamminato verso la pasticceria più famosa di Conil: la pasticceria Horno Nuestra Sra De Fatima che si trova in carril de la Panaderia.

Che meraviglia quel suo fornitissimo banco colorato di dolci & dolcetti… Ma per non dare nell’occhio ai gendarmi della Guardia Civil (un incubo!) ho acquistato solo un bizcocho de yogurt, che è poi, per forma e sapore, un dolce molto simile al nostro plumcake. Come accompagnarlo se non con un buon vino? E allora ho fatto tappa alla tienda de vinos (enoteca) che sta nel carril adiacente alla panaderia e ho preso una buona bottiglia di Jerez (sherry) de la Frontera. Festeggiare così il mio quedate en casa? E perché no? Ai tempi del covid il piacere di una normalità, come spiega lo psicologo, vale tanta salute.

Maurizio Mascarin legge Conil en la memoria
Maurizio Mascarin legge Conil en la memoria

INIZIA IL CONTO ALLA ROVESCIA. Del resto, fortunatamente, sto bene. Anche se sarei bugiardo se affermassi che dopo 4O giorni passati così mi sento davvero in forma. E comunque, con un pizzico di brio creativo, queste settimane sono corse via più in fretta di quanto potessi immaginare agli inizi. E adesso avanti tutta per giungere al 9 maggio, la data fissata dal governo Sanchez come termine della rigorosa Prima fase di lockdown. Sì, da oggi per me inizia il conto alla rovescia.

Martedì 21, 38° giorno di quarantena. Fuori c’è una bufera incredibile, meteo Cadiz l’aveva previsto. E’ allarme rosso per il vento di Levante a 100 km orari che piega i tronchi delle palme del Paseo Maritimo come se fossero fiammiferi. Anche i gabbiani scappano dal vento e cercano un riparo più sicuro tra le terrazze delle case di Conil. E’ bufera per tutti, anche per loro.

Con una giornata che si profila da cime tempestose (pardon, Atlantico tempestoso), prevedo di leggere la seconda parte del “Diario di un confinato in casa”, che il regista Pedro Almodovar sta pubblicando on line su El Pais. Almodovar, che è tra le personalità più conosciute e amate dagli spagnoli (per noi è quello di Parla con lei, La mala educacion, Tutto su mia madre), si trova confinato nel suo appartamento di Madrid e da li racconta “che le sue giornate passano via tra la visione di un film e l’altro”.

Vedo anche – scrive ad un certo punto – “molto bel cinema italiano di un tempo: da Amarcord di Fellini a Zabrinskie Point di Michelangelo Antonioni. E poi tanti francesi: Jean Luc Godard, Claude Leluch… “. Ma fin qui, lo confesso, la lettura del suo Diario la trovo un tantino scontata. Un regista che guarda i film di altri registi mi pare un’ovvietà. E allora mi chiedo dove si sia nascosto l’Almodovar del sesso, dell’erotismo, della passione, della trasgressione, degli eccessi.

Vengo subito ascoltato: “Ora vi racconto il quedate en casa di un mio amico, un riccone pieno di soldi che fa sesso solo con le puttane e che, per non far torto ai suoi principi, sta trascorrendo il confinamento con la sua chica preferita…”.

Poi la storia continua e prende… corpo (dentro e fuori metafora). Che il regista spagnolo stia scrivendo la sceneggiatura del suo nuovo film è più che una sensazione. 

 Venerdi 23, 41° giorno di quarantena. Le vacche in spiaggia a Tarifa, i delfini che “spiaggiano” nel golfo di Cadice, le mandrie di cinghiali a passeggio per Madrid. E i gatti sempre più magri di Conil (i gatti abbandonati dei ristoranti di Conil, intendo) che girovagano per le calli in cerca di cibo e di una nuova adozione. “Anche gli animali subiscono la loro quarantena” – titola nel suo fotoservizio La luz de Cadiz – . Che aggiunge: “Quelli di mare sono talmente disorientati da giungere malauguratamete fino a riva, mentre quelli di terra scoprono nuove e inusuali praterie come le spiagge dorate di Tarifa e Bolonia“.

Dal mio confino andaluso apprendo dai social che anche in Veneto e altrove gli animali stanno cambiando vita. Oche, anatre, cigni a passeggio, ordinatamente, per i centri abitati. E allora prepariamoci alle sorprese del mondo animale nel post Covid: come lo sbarco dei pinguini sulle coste andaluse, l’arrivo dei cammelli nella pianura padana, lo sbarco degli orsi nella laguna di Venezia.

Alla prossima puntata, qui tutte


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