Cattolica-Bpm, accordo per altri due anni: separazione nel 2023

180

Cattolica e Banco Bpm depongono le armi e raggiungono un accordo sulla bancassicurazione. Niente arbitrati estenuanti sul riacquisto anticipato della joint venture assicurativa invocato dalla banca lombardo-veneta, disinnescando nel contempo per Cattolica la clausola del cambio di controllo, nell’ambito di un accordo che continuerà per un altro anno e mezzo, liberando in maniera anticipata la banca nel 2023. Fatto che indica anche l’orizzonte temporale in cui l’istituto guidato da Giuseppe Castagna si attende realisticamente di portare a dama una fusione.

L’intesa che mette fine al braccio di ferro legale scoppiato a dicembre, con la richiesta dell’istituto di credito di uscire dall’alleanza firmata nel 2018, ricomprando a forte sconto il 65% di Cattolica (335 milioni contro i 755 pagati) invocando il cambio di controllo della società assicurativa in forza dell’ingresso di Generali, a cui Cattolica aveva risposto minacciando una causa per danni da 500 milioni, è stata approvata ieri, dopo giorni di trattative febbrili, nel tentativo di chiudere un accordo per un divorzio consensuale. Fondamentale per Cattolica in vista dell’aumento di capitale da 200 milioni e alla necessità di avere un quadro certo dei numeri da comunicare nei prospetti informativi.

Con l’intesa, a fronte della rinuncia all’opzione di acquisto sulla quota delle joint venture di Cattolica, Banco Bpm porta a casa un diritto d’uscita anticipato di dieci anni, da esercitare nel primo semestre 2023, con scadenza posticipabili di sei mesi in sei mesi al massimo per tre volte sino a fine 2024.

Per parte sua Cattolica contiene le perdite, stante che il valore di riacquisto a carico di Banco Bpm viene rivisto rispetto al punto più basso dei fondi propri (escluse le passività subordinate e includendo gli eventuali utili fino alla data di trasferimento delle partecipazioni), aggiungendo una quota fissa di 60 milioni, a cui se ne aggiungeranno eventuali altri 50, nel caso in cui nei successivi 4 anni non si verifichino eventi che abbiano effetto sul controllo di Cattolica da parte di Generali o altri soggetti. L’accordo prevede infine una revisione degli obiettivi di produzione a cui sono legati penali e premi a carico di Banco Bpm, nei casi in cui rispettivamente la banca produca vendite inferiori o superiori.