Caso Suarez, lo sfogo dell’atleta di seconda generazione Danielle Frederique Madam: “in Italia da 16 anni, diritti negati”

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Un tempo furono gli oriundi, poi i passaporti falsi, ora il caso Suarez. Si sa che in Sudamerica ci sono molte persone di origine italiana. Se volessimo studiare gli alberi genealogici forse Mancini potrebbe convocare in nazionale anche Messi, Icardi e Cavani, mentre il suo predecessore Lippi vinse un mondiale con Camoranesi. Mussolini cercò di portarne in Italia il più possibile, per la guerra, il governo argentino poi invece cercò di arginarne la fuga (qui la testimonianza). Ma gli altri extracomunitari, africani, bengalesi, etc? L’atleta di Pavia di origini camerunensi Danielle Frederique Madam si è così sfogata su Facebook: “ho sempre sperato di poter indossare la maglia azzurra e per quella avrei dato veramente tutto. Sono in Italia dall’età di 7 anni (quindi da ben 16anni!) e sin da piccola sono sempre stata una ragazza molto determinata, con lo studio come nell’atletica, ho sempre impostato la mia vita su piccoli grandi obiettivi da raggiungere. Ho fatto tutti i miei studi qui, frequento l’ultimo anno di università della facoltà di comunicazione, innovazione e multimedialità di Pavia, parlo perfettamente italiano e in atletica grazie ai miei sforzi, nel mio piccolo, ho vinto 5 titoli di campionessa italiana e molti di campionessa regionale assoluta, l’ultimo 1 mese fa”.

“Succede che in Italia, più precisamente a Perugia il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza ha riscontrato diverse irregolarità sull’esame di certificazione della lingua italiana (al fine dell’ottenimento della cittadinanza italiana) sostenuto dal calciatore Luis Suarez: gli argomenti oggetto della prova d’esame sarebbero stati concordati preventivamente con il calciatore – prosegue Danielle -. Nonostante sia stata riscontrata una conoscenza solo elementare della lingua. Anche il voto finale sarebbe stato comunicato in anticipo al candidato. Questo é davvero troppo! Ci sono extracomunitari di serie A (in tutti i sensi) ed extracomunitari di serie B, o meglio, c’è chi guadagna 10milioni a stagione quindi “non glieli puoi far saltare perché non ha il B1″, e ci sono tanti giovani che come me hanno passato la più parte della loro vita qui, studiano o lavorano ma sono fantasmi per lo Stato.
Nonostante tutto credo in questo paese, credo nella giustizia e spero che un giorno qualcuno dall’alto si metterà la mano sulla coscienza e penserà anche ai diritti negati ai noi, italiani di seconda generazione senza cittadinanza italiana”.