Caso Immuni in Veneto, +Europa Veneto: “potenziare tracciamento con il Mes”

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“Il caso Immuni in Veneto testimonia una grave mancanza da parte degli
organi regionali. Serve una maggior attenzione per evitare il ritorno al
lockdown. Questo weekend +Europa Veneto sarà in piazza per chiedere
l’adesione al MES”. Lo afferma in una nota +Europa Veneto a proposito del ritardo con cui sarebbero stati caricati i dati dei contagi da Coronavirus nel Veneto nell’applicazione nazionale, in attesa forse di un’applicazione regionale. A tutt’oggi, come ha spiegato la Regione stessa, è ancora in corso il confronto con il ministero ma da lunedì 19 ottobre ci dovrebbero essere novità.

“+Europa Veneto legge con preoccupazione la notizia del mancato caricamento
dei dati sull’app Immuni. Gli strumenti creati e a disposizione di chi ci
governa devono essere sfruttati con attenzione e non trattati come un
fastidioso adempimento. La proposta di +Europa Veneto è di rafforzare le *3T:
testare, tracciare e trattare. Purtroppo, in questi mesi è stato perso del tempo prezioso, non
implementando una modalità di tracciamento efficace. Non ci si è fidati di scienziati ed esperti del settore come il professor Andrea Crisanti, non si è investito in ricerca, aumentando le possibilità di test a disposizione e, non da ultimo, non si sta sfruttando adeguatamente la tecnologia di Immuni. Con le indicazioni del prof. Crisanti il Veneto poteva essere la
prima regione in Europa ad implementare un vero contact tracing, alternativo al lockdown e invece ora si deve rincorrere per colpa di scelte sbagliate da parte di chi governa la regione.

“550.000 Veneti hanno scaricato Immuni per niente – aggiunge il portavoce di +Europa Vicenza, Ermes Massignani – dato che l’Uls non carica i dati dei positivi in Regione. Chiediamo a Zaia di spiegarci perché Immuni non funziona e perché il trend dei contagi è in rapida ascesa anziché occupare le dirette Facebook con pulcini, mucche e disegnini”.  In particolare, +Europa Veneto è convinta dell’utilità di accedere immediatamente ai fondi messi a disposizione dall’Europa attraverso il MES. Grazie a questi fondi sarebbe possibile potenziare il sistema di tracciamento, migliorare le tecnologie messe a disposizione e garantire le
libertà delle persone, evitando nuovi lockdown che danneggiano inevitabilmente la già difficile situazione economica.

“Questo weekend i gruppi di +Europa Treviso, +Europa Vicenza e +Europa Verona saranno nelle piazze dei capoluoghi di provincia per chiedere con forza l’adesione al MES. Servono fondi per mettere in sicurezza i nostri ospedali, le nostre scuole, per garantire i test, tracciamento e cure dei nuovi casi. Il MES è vantaggioso dal punto di vista economico e ci permette di risparmiare circa 500 milioni all’anno di interessi per dieci anni. Dire no al MES – conclude la nota – significa non voler metter al sicuro il futuro del Veneto e dell’Italia”.

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