Assegnazione case popolari a Vicenza, Asproso denuncia: “criteri discriminatori per gli stranieri”

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Nuove case popolari
Nuove case popolari

Come già dichiarato in Consiglio comunale – scrive in una nota Ciro Asproso – e precedentemente in Commissione Territorio, Coalizione Civica contesta duramente il nuovo Bando per l’assegnazione delle case popolari del Comune di Vicenza, e in particolare reputa illegittima e discriminatoria la scelta di negare il “bonus”di 8 punti a coloro i quali, pur avendo maturato i requisiti di permanenza in città, non hanno ancora ottenuto la cittadinanza italiana.

In questo modo l’effetto premiante della territorialità – che poteva avere un senso per un Bando su base regionale – diventa un’ulteriore vessazione nei confronti di chi vive, lavora, paga le tasse da 20 vent’anni a Vicenza, ma viene emarginato in quanto “non-italiano”. Allo stesso modo appare ingiusto, ed è del tutto incomprensibile, come si possa penalizzare le persone con disabilità in base agli anni di residenza, creando anche in questo caso disabili di serie A e di serie B.

Purtroppo, la Lega non è nuova a questo genere di persecuzioni; un tempo erano i meridionali a finire nel mirino, oggi sono gli stranieri, ma il metodo non cambia: creare separazione, alimentare il risentimento, scardinare il contratto sociale, incardinato sui quei valori di universalità e uguaglianza che sono il portato dell’Illuminismo e della rivoluzione francese. Lo scopo è guadagnare consenso, blandire coloro che si “percepiscono” penalizzati dallo Stato, quelli che avvertono “il diverso” come una minaccia e non esitano a combattere l’eterna guerra dei poveri contro i poveri.

Il Veneto, insieme alla Lombardia, vanta il triste primato del consumo di suolo, ha il più elevato tasso di cementificazione del territorio, la politica urbanistica degli ultimi vent’anni ha favorito un surplus di patrimonio edilizio per lo più invenduto o inutilizzato. Ciò nonostante tutti i principali Comuni dichiarano l’emergenza abitativa per i giovani, gli anziani e le fasce meno abbienti.

Servirebbe un grande “Piano Casa” a sostegno dell’edilizia Erp e Convenzionata; bisognerebbe puntare sul Co-Housing e su ulteriori forme di mutuo sostegno; andrebbe recuperato il vasto patrimonio pubblico fatiscente; ma i finanziamenti per questo genere di operazioni sono sempre introvabili. Molto più facile individuare un capro espiatorio ed additarlo come l’unico responsabile.

Come già affermato pubblicamente, sarebbe nostra intenzione impugnare il Bando di assegnazione case che riteniamo illegittimo, ma non possiamo farlo in mancanza di un soggetto direttamente discriminato. Siamo quindi disponibili a collaborare e a dare assistenza a quanti verranno penalizzati dai criteri discrezionali introdotti dal Comune di Vicenza.