Carenza di medici in Veneto, Alberto Villanova (Zaia Presidente): “il governo faciliti la formazione dei nuovi medici o avremo la paralisi del sistema sanitario”.

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“Il Governo intervenga per aumentare i posti oggi disponibili per l’accesso alle facoltà di Medicina e Chirurgia”. Lo chiede Alberto Villanova, Consigliere regionale di Zaia Presidente e componente della Commissione Sanità del Consiglio regionale del Veneto. “Da tempo – esordisce Villanova – contestiamo la metodologia adottata da Roma per regolamentare l’accesso alle facoltà di Medicina e Chirurgia. Il blocco all’entrata rischia di pregiudicare serialmente la qualità del servizio sanitario nazionale, con il numero di laureati che, nel giro di pochi anni, causa anche le uscite per pensionamento, non riuscirà a soddisfare il fabbisogno”.
Il Consigliere cita i numeri “Nel decennio 2018-2028 andranno in pensione circa 80.676 medici suddivisi in 33.392 medici di base e 47.284 medici ospedalieri; attualmente l’offerta formativa post laurea è limitata a 7.300 posti ogni anno tra contratti di formazione specialistica, circa 6200/anno, e borse di formazione per la Medicina Generale, circa 1.100/anno”.
“Altra problematica – continua Villanova – riguarda i medici di famiglia: le uscite stimate per effetto dei pensionamenti non saranno bilanciate dalle presumibili nuove assunzioni; infatti, le borse per il corso di formazione in medicina generale messe a disposizione sono oggi circa 1.100 l’anno e, se il numero rimarrà costante, ad essere rimpiazzati nel 2028 saranno circa 11mila medici, registrando un saldo in negativo di oltre 22mila unità”.
“Per questo motivo – conclude il Consigliere di Zaia Presidente – ho presentato una Risoluzione con la quale invito il Governo e i ministeri affinché sia fatta una programmazione puntuale, su scala nazionale, del fabbisogno di medici con l’obiettivo di aumentare il numero di contratti di formazione per le specializzazioni mediche e il numero di borse di studio per la formazione specifica per i medici di medicina generale. È oltretutto fondamentale continuare il percorso per l’ottenimento di una maggiore autonomia anche in questo campo, questo ci permetterebbe di stanziare maggiori risorse finalizzate all’aumento dei posti per le scuole di specializzazione in area sanitaria, garantendo così la necessaria copertura del personale medico già programmata in uscita nei prossimi anni”.