Carabinieri Piacenza, trans denuncia di essere stata costretta a fare sesso in caserma

144
carabinieri Piacenza

La transessuale, costretta a fare sesso e minacciata più volte dal maresciallo Orlando, ha chiesto di essere ascoltata dai magistrati che indagano sui carabinieri arrestati della stazione Levante di Piacenza

di GIUSEPPE BALDESSARRO da Repubblica

“Se non collabori, se non mi dai lavoro, in un modo o nell’altro ti frego e ti rimando in Brasile”. Sophie (nome di fantasia) preferisce non usare il suo vero nome “perché ha paura”, ma è pronta a parlare con i pm di Piacenza. Vuole raccontare tutto quello che sa dell’appuntato Giuseppe Montella e dei suoi colleghi carabinieri della stazione Levante. A minacciarla di “rispedirla in Brasile” è stato il comandante della stazione, il maresciallo Marco Orlando, che secondo il racconto avrebbe rivolto alla transessuale diverse minacce del genere.

I fatti risalgono ad un anno e mezzo fa, quando il “sistema criminale” messo in piedi alla Levante, secondo le accuse della Procura, era ancora sconosciuto. La trans, da tempo a Piacenza, tramite il suo avvocato Elena Concarotti ha presentato ai magistrati una richiesta di essere sentita come persona offesa e costituirsi parte civile. “Sono stata minacciata più volte”, racconta, aggiungendo di esser stata obbligata a fare sesso e di esser stata picchiata all’interno della caserma.

La sudamericana in passato aveva collaborato con la polizia come informatore. Caduta in disgrazia, secondo il suo racconto, aveva iniziato a informare i carabinieri sempre sul mondo dello spaccio. L’attività di “spia” l’ha portata a subire alcune aggressioni, tanto che in passato è stata pestata da alcuni pusher, appena usciti dal carcere, che la ritenevano responsabile del loro arresto.

Sempre secondo il suo racconto, con i carabinieri della Levante ha avuto un ruolo legato ai movimenti dello spaccio e della prostituzione. Ai pm Matteo Centini e Antonio Colonna, vuole raccontare tutto: “Spero finalmente che ci sia qualcuno disposto ad ascoltarmi”.


Clicca qui se apprezzi e vuoi supportare il network VicenzaPiù