Cappelleri guida procura di Padova, lì moglie Elena Donzi è avvocato. Da caso Miazzi la domanda: in vista incompatibilità e… querela a VicenzaPiù?

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Nel caso Veneto Banka la denuncia di Coviello contro Biliku presso la procura retta da Cappelleri
Nel caso Veneto Banka la denuncia di Coviello contro Biliku presso la procura retta da Cappelleri (foto di archivio)

Antonino Cappelleri ha lasciato la guida della procura vicentina dopo 8 anni operosi per assumere lo stesso incarico da lunedì a Padova, procura, per altro, in cui aveva già svolto il ruolo di pubblico ministero, per ventuno anni e fino al 2007, quando fu promosso a Vicenza, occupandosi anche dei casi dei sequestri di persona e della mala del Brenta.

Il giudice Lorenzo Miazzi con Deborah De Stefano nell'udienza BPVi del 13 giugno scorso
Il giudice Lorenzo Miazzi con Deborah De Stefano nell’udienza BPVi del 13 giugno scorso

A questo punto, quindi, possiamo rivolgergli la domanda, con annesso auspicio, che ci è sorta spontanea da quando l’allora presidente del collegio giudicante del processo BPVi, Lorenzo Miazzi, decise di “astenersi” dal continuare ad esserlo per sua etica professionale e non, ci fu sottolineato da cattedratici, per incompatibilità tecnica quando la procura guidata da Cappelleri depositò al presidente del tribunale di Vicenza, dr. Rizzo, “un documento comprovante che la sorella di Miazzi, anche lei legale, fa parte di uno studio legale un cui partner, suo collega, difende Samuele Sorato nella causa per l’azione di responsabilità intentatagli dalla Popolare di Vicenza”.

Lo studio, rivelammo, era quello Miazzi Cester Rossi di Padova e l’avv. Maria Luisa Miazzi, sorella appunto del giudice, ha come partner Francesco Rossi, ex presidente dell’Ordine degli avvocati di Padova, che, come lui stesso ci confermò, curava civilmente le vicende di Samuele Sorato (prima la vertenza di lavoro, in cui lo studio è specializzato, poi anche l’azione di responsabilità intentatagli dalla BPVi) insieme ad un altro avvocato esterno o allo studio.

Ci tornò, allora, alla memoria il lunghissimo periodo in cui il pm Paolo Pecori operò a Vicenza in procura con due figli che esercitavano l’avvocatura con uno dei due addirittura e per un certo periodo anche assessore al legale e al patrimonio, mentre era anche legale della BPVi per pratiche di pignoramento di immobili.

Giustizia per procura, la "censura" dopo la la denuncia mediatica dell'incompatibilità etica tra pm di Vicenza Pecori e figli avvocati in Vicenza
Giustizia per procura, la “censura” dopo la la denuncia mediatica dell’incompatibilità etica tra pm di Vicenza Pecori e figli avvocati in Vicenza

La “coincidenza”, che noi denunciamo sull’allora settimanale cartaceo VicenzaPiù, fu l’origine della querela censoria e, poi, del “regalo” a noi della prima condanna… per aver reso noto quanto era di pubblico dominio che fu una delle cause per cui il figlio, pur continuando ad esercitare a Vicenza, si dimise da assessore per non danneggiare il padre candidato a dirigere la procura di Vicenza con Cherchi e proprio Cappelleri, che “straccio” il collega vicentino rendendo inutile il “sacrificio del figlio” come lo aveva definito il padre.

La domanda, quindi, al nuovo procuratore capo di Padova è simile a quella che ponemmo a Pecori: ha messo in conto il dr. Cappelleri i problemi di incompatibilità, etica e sempre non tecnica ovviamente, che potrebbero toccare anche lui nella Procura che dirigerà da lunedì, 10 novembre, siccome ci risulta che la sua signora, l’avv. Elena Donzi, proprio a Padova abbia il suo studio specializzato (Altalex) in “attività di consulenza e assistenza in materia civile e fallimentare“?

Conoscendo la correttezza del sessantasettenne magistrato calabrese alla domanda accompagniamo, come dicevamo, anche un doppio auspicio.

Il primo tocca, per motivi… “commerciali“, anche la sua signora ed è questo: che l’avvocato Elena Donzi, cioè, non abbia ad assumere nel tempo alcun incarico professionale con soggetti a cui possa interessarsi la procura della città del Santo.

Il bavaglio per Giovanni Coviello al tribunale di Vicenza
Il bavaglio per Giovanni Coviello al tribunale di Vicenza

Il secondo tocca noi ed è questo: che il dr. Cappelleri non imiti il dr. Pecori che per una semplice domanda ci denunciò ai giudici di Trento, competenti per territorio e non inflessibili col collega che in udienza ebbe anche a dichiarare il falso come ipotizzò il locale pm, inascoltato.

N.B. Qui la condanna della… condanna da parte di Ossigeno per l’Informazione rilanciata anche dall’Ordine dei Giornalisti… della Lombardia.

 

Nota

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