BPVi e Veneto Banca, Loris Mazzon: tra medaglie a chi ha imbrogliato di più e risparmiatori diventati “incauti” investitori pressate i politici per il Fondo di ristoro

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Le mie preziose e umili origini contadine ed i miei limitati strumenti culturali mi tengono lontano, per fortuna, dal contesto giudiziario nel quale invece molte persone, a vario titolo, si sono inserite perché in qualche modo interessate e/o coinvolte dal fallimento di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. Mi rendo conto che, esprimendo quanto sopra, ho già, involontariamente ben s’intenda, risposto a tutti coloro i quali spesso mi chiedono un parere su quale sia la strada più adeguata per vedere, quanto meno alleviata, la perdita economica subita.


Cercherò in ogni caso di articolare meglio il mio punto di vista, scusandomi fin d’ora per l’assenza, in quello che scriverò, di termini giuridici, di riferimenti legislativi, di citazioni dottrinali e di sinonimi, ai quali, a causa della mia semplicità, non posso attingere.
Un ladro, secondo me, non si può che definire ladro; un corrotto, non si può che definire corrotto; un truffatore, non si può che definire truffatore; un pressappochista, non si può che chiamare pressappochista; un derubato è un derubato e, un innocente è un innocente e, così via.

Osservo che, troppo spesso nel nostro Paese e sistema però non funziona così. Ogni situazione oggettiva di fatto, corre il rischio di venire rinominata. Il ladro, infatti ed ad esempio, viene spesso definito anche attraverso sinonimi o mediante l’utilizzo di articoli di legge, i quali a loro volta, richiamano altri articoli di legge, i quali, a loro volta, richiamano concezioni accademiche, le quali a loro volta si allacciano alla prassi e via dicendo. Alla fine il ladro, in questo malato e non casuale procedere, viene trasformato in benefattore.

All’interno di un sistema già non funzionante, se si dispone di adeguate risorse economiche, indipendentemente da come esse siano state accumulate, si riesce a far allungare il gioco del cambio di definizione o, per meglio dire, di modifica della realtà dei fatti. Alla fine di tale meccanismo stritolatore dei fatti oggettivi, le medaglie vengono assegnate a chi ha imbrogliato di più.
Capite, dunque, che tutti i sacrosanti e granitici principi di diritto, sfumano lentamente nel nulla, ingoiati nel sistema del non diritto. E’ come è successo per i risparmi che i truffatori vi hanno rubato. Oggi sono stati trasformati in come non fossero mai esistiti. Eppure c’erano. Allo stesso modo e, per colpa dello stesso sistema, i risparmiatori sono stati e saranno trasformati in pericolosi investitori incauti e dunque, in quanto tali, in esseri da punire.

La dignità, la lealtà, la fermezza, la professionalità, la serietà, la diligenza oggi si sono trasformati, da valori appartenenti alla personalità dell’individuo e da condizioni imprescindibili per svolgere qualsiasi tipo di attività, ad una pura e semplice merce di scambio. Tutto può essere compravenduto. L’importante è fare cassa, indipendentemente dalle conseguenze che si producono.
A volte risulta veramente difficile capire quale strada è meglio seguire e da chi è raccomandabile farsi accompagnare. Come avete ben capito, nemmeno l’entità del prezzo rappresenta più una sicura garanzia. A molti di voi sono state vendute le azioni delle due banche a dei prezzi ben superiori rispetto a quelli delle azioni di altre banche, nell’indotto convincimento che il prezzo più alto esprimesse la bontà e la solidità dei due istituti. Carta straccia.
Quando ero giovane, mentre lo osservavo con ammirazione, un papà di un mio amico, che si costruiva a mano la muretta di recinzione della sua abitazione con un’abilità tale che non faceva intravedere le sue gravi disabilità fisiche, lo stesso mi disse: “Ragazzo, ricordati che, se un domani avrai la fortuna di avere qualche risparmio da parte, non dovrai mai vincolarlo alle condizioni delle banche, nemmeno se queste ti sembrano vantaggiose. Mantieni sempre e solo tu la liquidità del tuo risparmio. Se non farai così, un giorno di accorgerai, magari proprio quando avrai la necessità di fare un prestito, di non avere più il risparmio e di dover pagare gli interessi sui soldi presi a prestito.
Non conosco in che Università si fosse laureato il papà del mio amico, forse in quella della vita; quello che so è che sono ancora in debito con lui per la saggezza regalatomi che mi ha consentito di rifiutare categoricamente i tantissimi investimenti azionari che i vari direttori di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, fino a poco tempo, fa mi proponevano con odiosa insistenza.

Oggi ho incontrato per caso un nonno di un mio amico. Nella gradevole conversazione intrattenuta con lui, lo stesso mi ha raccontato di una complicatissima storia accaduta tanti anni fa in Italia. Da una parte c’erano indiscutibilmente gli imbrogliati, dall’altra altrettanto indiscutibilmente gli imbroglioni, da un lato i mediatori degli imbrogliati e dal lato opposto i mediatori degli imbroglioni. Un po’ più distante, al centro di tutti, c’era un soggetto terzo ed estraneo al conflitto esistente tra imbrogliati, imbroglioni e rispettivi mediatori. Il soggetto terzo aveva il compito di dirimere il groviglio delle varie rivendicazioni di ogni parte. Alla mia affermazione : “beh! allora la storia complicatissima si sarà risolta bene per gli indiscutibilmente imbrogliati “, l’anziano signore mi ha risposto : “e no ragazzo ti sbagli! Ricordati che a volte l’arbitro insegna al giocatore come fare il fallo in modo che la violazione delle regole resti impunita, ciò con il consenso dei guardalinee che nel frattempo, si erano a loro volta già accordati tra di loro. Vedi ragazzo, gli indiscutibilmente imbrogliati hanno perso tutto.“.
Sono del pensiero che l’unica reale soluzione per tutti i risparmiatori truffati sia quella di intervenire sollecitando trasversalmente ogni parte politica affinché il Fondo di ristoro per le vittime di reati finanziari, già istituito, venga implementato ed allo stesso tempo non limitato nell’accesso.
Tutta la nuova classe politica dirigente, facendo ciò, potrà concretamente dimostrare di meritare il ruolo rivestito.
Con invito alla saggezza.
Loris Mazzon, tributarista