Benetton e Thyssen, li lega la frugalità sulla sicurezza: tra i poveri dipendenti e clienti scelgono i poveri… azionisti

143
Battente bandiera corsara, Benetton by Claudio Mellana
Battente bandiera corsara, Benetton by Claudio Mellana
C’è una virtù che lega indissolubilmente tra loro Benetton e Thyssen ed è la frugalità o se volete la temperanza, la sobrietà. Essendo stati costretti a scegliere tra i poveri azionisti e i poveri dipendenti o utenti, hanno dovuto, non ne dubito, a malincuore, con infinite sofferenze, scegliere i primi. Come formichine, risparmia su quelle manutenzioni, risparmia sulle protezioni, risparmia sull’aggiornamento e alla fine il gruzzoletto da dividere con gli azionisti si faceva interessante.
NON CE NE PUò FREGAR DI MENO, ThyssenKrup vista da Claudio Mellana
NON CE NE PUò FREGAR DI MENO, ThyssenKrup vista da Claudio Mellana

Malgrado il guadagno i poveri azionisti sono diventati, quelli piccoli intendo, una preoccupazione di molti politici e di molti giornalisti i quali lamentano che un deprezzamento del valore delle azioni sia per loro un grave danno. Ovvio che sì.

Ma mi si permetta due considerazioni. La prima è che l’acquisto di un’azione è sempre un investimento a rischio, se non si vuole il rischio non bisogna comprare azioni ma mettere i soldi sotto il materasso, cosa che riduce di molto i rischi anche se, onestamente, non li azzera.
La seconda osservazione è più grave: ma i dividendi incassati anche in virtù delle pratiche frugali messe in atto dalle due società non fanno un poco schifo? Qualcuno vorrebbe per caso renderli? O volendocela dire tutta stiamo percorrendo la stessa strada dei fondi pensione americani che garantiscono alte pensioni se gli investimenti rendono bene ovvero se i profitti aziendali sono alti a discapito dei salari?
Siamo una bella società nella quale è peggio commettere il reato di insider trading e danneggiare gli azionisti che sfruttare e ammazzare i dipendenti.
Articolo precedenteSuperbonus green e sismico del 110%: le linee guida dell’Agenzia delle Entrate, per le cessioni attesi i relativi dm
Articolo successivoRissa a Villa Bonin: security non fa entrare quattro giovani. Intervengono i Carabinieri: sei denunciati, altri ricercati
Claudio Mellana
Claudio Mellana (Torino, 30 settembre 1948) è un umorista italiano. Ha cominciato pubblicando su riviste underground o politiche alla fine degli anni sessanta. Nel 1970 ha fondato con Dario Mairano la rivista underground Pelo e Contropelo, attiva sino agli anni ottanta. Nel 1975 viene realizzata a Torino la prima mostra di satira politica, chiamata anch'essa Pelo e Contropelo. La sua prima importante collaborazione è del 1972 con Ca Balà, la rivista madre della moderna satira politica italiana, e poi si estende a svariati periodici e giornali: ABC, IO, Nuovasocietà, Pianeta, Radiocorriere, Il Collezionista. Suoi disegni compaiono su l'Unità, La Stampa, Stampa Sera, Paese Sera. Si dedica, a partire dagli anni '70, quasi esclusivamente alla satira politica e realizza centinaia di vignette, e manifesti, per i giornali sindacali della CGIL. Partecipa a numerose mostre collettive, in Italia e all'estero, ricevendo anche riconoscimenti e premi, e ha esposto in mostre personali a Carpi e Torino. Con Dino Aloi ha curato, per Feltrinelli, nel 1991 il libro Un Lavoro Da Ridere: Antologia Della Satira Del Movimento Operaio Dall'Ottocento a Oggi , nel quale vengono raccolte le vignette a carattere sindacale comparse nei periodici italiani dalla metà dell'800. Ancora con Dino Aloi, dal 1994, cura il Premio intitolato a Giorgio Cavallo per la satira e l'umorismo, per conto della città di Moncalieri. Nel 2007 collabora alla realizzazione della mostra "Ludere et ledere" (Umorismo grafico e satira politica) tenutasi a Bergamo. Nel 2008 alla mostra "Il sorriso graffiato" ( Fascismo e antifascismo nel disegno satirico dalla grande guerra alla Costituzione) tenutasi al Castello di Ussel a Chatillon in Valle d'Aosta. Nel 2010 alla mostra "Dalla Storia alla Satira" (Cronache ed eventi in caricatura da Cavour ad Andreotti) tenutasi all'Archivio di Stato di Torino. Nel 2010, insieme a Dino Aloi, pubblica "Umoristi in Piemonte" (Dizionario di autori e riviste per sorridere e graffiare dal 1848 ad oggi). Nel 2011 collabora alla realizzazione della mostra "La donna immaginata. L'immagine della donna" tenutasi a Torino. Nel 2013, sempre con Dino Aloi, realizza la mostra "Casimiro Teja. Sulla vetta dell'umorismo" e il relativo catalogo contiene la più dettagliata biografia del grande caricaturista torinese realizzata sino ad oggi. Espone frequentemente in mostre collettive. Nel 2019 pubblica con le Edizioni Neos il libro "Lo Sputasentenze" una raccolta di 583 aforismi e pensieri vari ed espone 50 vignette senza parole in una mostra personale allo Spazio Mouv' di Torino. Collabora attualmente con pubblicazioni su Internet come "Buduar", "Nuovasocietà", " ViPiu.it", "CiaLiguria", Iltorinese, Torinofan e "Tellusfolio". Ha pubblicato, ad oggi, oltre 3000 vignette