Batterio-killer, Ordine Medici Verona: “nessuna indagine disciplinare”

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L’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri di Verona interviene in una nota esprimendo la sua posizione sul caso del batterio-killer, una vicenda molto delicata che rischia di essere spettacolarizzata, allontanandosi magari dalla realtà. L’Ordine in particolare, a proposito dell’articolo uscito oggi sul Corriere del Veneto (citato anche da noi come fonte) “precisa che non è stata aperta alcuna indagine disciplinare a carico dei sanitari dell’Azienda ospedaliera di Verona che sono stati segnalati al Presidente dell’Ordine tramite l’esposto di una delle mamme dei neonati deceduti“.

Le convocazioni preliminari, che non sono ancora avvenute, sono un atto dovuto che consiste nell’acquisizione di informazioni e non coincide in nessun modo con l’apertura del procedimento disciplinare – prosegue l’Ordine -. Solo al termine delle audizioni, infatti, la Commissione incaricata può decidere l’apertura del provvedimento o l’archiviazione della pratica qualora non ricorrano gli estremi per procedere disciplinarmente“.

Non si tratta quindi di un’indagine ma di una convocazione. Verò è però che i sanitari dovranno rendere conto del proprio operato e che alla fine delle audizioni, come spiega l’Ordine, ci potrà essere per loro un’archiviazione o un provvedimento disciplinare, a seconda di quanto emergerà e se la Commissione lo riterrà in linea o meno con le accuse enunciate nell’esposto.

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