Banca Popolare di Vicenza, i commissari liquidatori in Commissione Banche: “a pagare erano i clienti più piccoli”

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Commissari liquidatori di BpVi in Commissione Banche
Commissari liquidatori di BpVi in Commissione Banche

Oggi i commissari liquidatori di Banca Popolare di Vicenza sono stati auditi in Commissione d’inchiesta sul sistema bancario. Claudio Ferrario, Giustino Di Cecco e Francesco Schiavone Panni hanno ripercorso la procedura di liquidazione a cui è sottoposta la Popolare vicentina dopo il crac. È intervenuto anche l’unico deputato vicentino della commissione Pierantonio Zanettin.

La procedura di liquidazione coatta amministrativa viene approvata il 25 giugno del 2017. Il giorno dopo una parte dell’attività bancaria venne ceduta a Banca Intesa, mentre la partecipazione della Popolare vicentina è stata ceduta invece a Banca Nuova. Parte di attivo e passivo è rimasto comunque alla procedura di lca, in mano ai liquidatori, come ad esempio le operazioni baciate. «All’atto di cessione sono emersi 3,5 miliardi di passivo» ripercorre il commissario liquidatore Ferrario. Di questi, l’«80% consiste in Npl, il 13% sono partecipazioni e il resto attività fiscali anticipate».

«L’attività liquidatoria ha portato a un attivo di 1,169 miliardi, a cui si aggiungono gli incassi di Amco per 709 milioni, al netto delle spese di recupero crediti» comunica poi Ferrario. L’attività prodotta dai commissari è andata per il 70% a Banca Intesa. Una parte invece è stata sequestrata dalla Procura di Vicenza. «Abbiamo rimborsato di Banca Intesa per ridurre maturazione degli interessi» chiarisce. Sorte analoga per l’attivo dell’lca di Veneto Banca.

Sulla “parcella” ad Amco (ex Sga), società di recupero crediti, ha chiesto di rendere conto l’on. Zanettin. «Commissioni che mi sembrano eccessive, come per Veneto Banca». Il commissario Di Cecco assicura però che il contratto con Amco prevede che la società non possa avere un guadagno superiore all’8,5% del suo corrispettivo. Deve sostenere almeno il 92% dei costi e il restante va restituito alla lca.

Il commissario Di Cecco ha invece parlato della situazione dei clienti che erano stati raggirati con le cosiddette baciate. «All’atto della nostra nomina, il 55% dei clienti che avevano finanziamenti correlati erano clienti in bonis» dice alla commissione. “Creditori” per 386 milione, a dimostrare che «erano i più piccoli a pagare e non i più grandi» commenta Di Cecco.