Autonomia, Zaia dà l’ultimatum al governo. La sinistra lo incalza: “ha gettato la maschera, no euro in più”

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Il Governatore Luca Zaia ha partecipato a un incontro convocato dal Ministro per gli Affari Regionali, Erika Stefani, con tutti i Presidenti delle Regioni italiane sul tema dell’autonomia differenziata prevista dall’articolo 116 della Costituzione. Successivamente, il Presidente del Veneto è intervenuto in audizione di fronte alla Commissione Parlamentare per l’Attuazione del Federalismo Fiscale.

(sopra la sua pillola video in cui dà l’ultimatum al governo)

Intanto sulla questione i consiglieri regionali Piero Ruzzante (Liberi E Uguali) e Patrizia Bartelle (Italia In Comune) hanno diffuso un comunicato unitario:

Ruzzante e Bartelle

Ci sono voluti 530 giorni (1 anno, cinque mesi e 14 giorni, tanto è passato dal fatidico referendum-truffa), ma alla fine il bluff presidente Zaia è crollato: addio residuo fiscale, addio al principio del 90% da trattenere per i Veneti, addio intesa “blindata” col governo e benvenuto iter parlamentare. Ma ve la ricordate la proposta di legge per il Veneto regione a statuto speciale?

Tutte balle, a Roma il presidente ha confermato nei fatti quello che noi abbiamo sostenuto fin dall’inizio, ben prima della campagna elettorale-referendaria: prima di tutto che quella dei 9/10 del residuo fiscale è una fregnaccia bella e buona ed inoltre che nessun progetto di autonomia può andare a compimento senza il necessario passaggio parlamentare. Quando lo dicevamo, Zaia e i suoi ci davano dei disfattisti, dei gufi e chissà che altro. Hanno venduto fumo ai veneti per raccogliere consensi al referendum, poi hanno pure fatto una legge in cui all’articolo 2 si parla dei nove decimi di residuo fiscale.
Il presidente ha cambiato idea? Chiediamo che Zaia venga subito a riferire in consiglio, ci deve spiegare perchè ha presentato ieri al Parlamento una linea profondamente diversa da quella assunta nella campagna referendaria e nella proposta di legge votata dal Consiglio Regionale, perché ci ha fatto votare su un bluff? Ma soprattutto ha il dovere nei confronti dei veneti di confessare che li ha presi in giro e che da questa autonomia il Veneto non riceverà un euro in più, anche con il suo consenso!