Achille Variati, relazione di fine mandato: “orgoglioso dei risultati ottenuti a Vicenza in 5 anni”. E anche negli ultimi 10…

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Accontentatevi dell’oggi” ha iniziato il sindaco Achille Variati durante la conferenza stampa sulla relazione di fine mandato avvenuta oggi giovedì 5 aprile. La relazione, che dovrebbe riguardare solamente l’ultimo mandato, dal 2012 al 2018, è stata allargata da Variati ad entrambi i mandati della sua amministrazione. Durante la relazione, che ha il fine di rendere a tutti gli effetti trasparente il lavoro fatto dall’amministrazione, il sindaco ha definito il lavoro comunale complessivo come virtuoso. Il comune ogni anno ha chiuso con avanzi di bilancio positivi, mai troppo elevati, sintomo che ciò che “ciò che si era previsto di spendere è stato speso“.

La prima amministrazione è nata in concomitanza con lo scoppio della grande crisi globale del 2008, che ha avuto come effetto anche l’aumento del debito comunale, innalzandolo a 73,3 milioni di euro. Un grande vanto dell’amministrazione uscente è stato quello di riuscire a far registrare un considerevole abbassamento di questo valore, che anno dopo anno è stato ridotto del 30,4%, stabilizzando il debito comunale, alla fine del 2017, a 50,9 milioni. Questo dato, unito al sensibile incremento che ha subito il patrimonio netto, è un risultato che rende il sindaco uscente decisamente soddisfatto.
Per quanto riguarda gli investimenti invece la media stimata è di 28,2 milioni di euro all’anno che, in considerazione del periodo di crisi economica, risulta essere un risultato “decisamente confortante e di buon auspicio” ha detto Variati. Il sindaco ha poi continuato sull’analisi del contenimento delle spese, che seppur lieve è stato giudicato “virtuoso” e ha anche sottolineato come anche i tempi di pagamento ai fornitori si siano assottigliati di anno in anno.
Il quadro riguardante la politica fiscale è stato presentato invece dall’assessore Michela Cavalieri, che ha sottolineato che le famiglie e le imprese vicentine possono contare su un livello di tassazione che si colloca tra i più bassi in Italia. A supporto di questa affermazione i dati, secondo i quali l’IMU è rimasta invariata dal 2012, la TASI sulla prima casa è stata abolita nel 2016, sono esenti dall’IRPEF i redditi inferiori ai 15 mila annui e la TARI, la tassa sui rifiuti, è tra le più basse in Italia (204 euro a fronte dei 296 di media nazionale). Vicenza è infatti la quarta città nazionale per quanto riguarda la raccolta differenziata, è passata dal 48,6% del 2008 al 72,4% nel 2017, “un risultato straordinario” ha commentato Variati.
Uno dei punti sui quali il sindaco uscente si è detto non completamente soddisfatto è stato quello riguardante le tariffe per i servizi educativi e scolastici, che sono rimaste sostanzialmente invariate dal 2011. In conclusione l’assessore Cavalieri ha sottolineato che, sul tema delle aziende partecipate, dal 2008 ad oggi sono state risanate e sono diventate motivo di vanto per la città AIM (31 milioni di utili aziendali reinvestiti), Acque Vicentine e Fiera di Vicenza (la cui aggregazione a Rimini Fiera ha fruttato una plusvalenza per il comune di 10 milioni di euro).
Questi risultati sono il frutto del lavoro di tanti, ha concluso Variati; che tra quanto fatto e quanto, immancabilmente, poteva ancora essere fatto, conclude il proprio mandato soddisfatto di quanto ottenuto durante questo cammino durato dieci anni.

Qui la nota ufficiale