Achille Variati novello re Giorgio Napolitano: da oggi è lui che decreta chi diffonde fake e manda a fuck chi lo contraddice. Vero Cicero?

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Oggi Achille Variati ha lanciato un “avvertimento”, questa la sintesi del foglio locale confindustriale,in vista della campagna elettorale: «Parlerò quando qualcuno dirà qualcosa di scorretto». Nell’epoca delle fake news e del nuovo sport nazionale, la loro caccia, sembra un eccesso che la Polizia postale venga distratta dai compiti fondamentali di contrasto, che so, alla pedopornofilia, allo stalking e alle truffe sul web per etichettare con improbabili “bottoni rossi” quel che i suoi già insufficienti agenti decidono sia vero o falso (in base a quale manuale e macchina della verità e con quali competenze?).

E allora, ecco, spunta lo sceriffo Variati, che, in astinenza, grave anche se di sicuro momentanea, di candidature a qualcosa, si elegge da solo a “bollatore” della, sua, verità infliggendo le prime scudisciate a Claudio Cicero che si è macchiato del grave reato di averlo smentito con una fake news. 

Ma l’assessore rotante cosa ha detto? Questo: «Rinunciare al completamento dell’anello delle tangenziali dimostra una visione miope, tutta tesa all’immediato elettorale e non al futuro della città». Falso?

Il fake-sceriffo, irritatissimo, Variati lo “bottona” ricordandogli che lui, qualche rotatoria  a parte, null’altro ha fatto.

Ma questo bottone rosato non dimostra che l’affermazione di Cicero sia una fake anche se il primo cittadino lo manda a fuck…

E allora il depositario unico della Verità aggiunge: «…non sto dicendo che mai si potrà chiudere questo anello della tangenziale, ma che per rispetto verso l’ispezione Icomos e per il grande valore che Vicenza ha come terra dell’Unesco, abbiamo l’obbligo di un ripensamento. Quella tangenziale a nord così com’è studiata è complicata…». Quindi ci rinuncia, almeno per ora, anche Variati come accusava il suo ex consigliere delegato.

Insomma Cicero, che ha detto che, se non si fa l’anello, la visione è miope, ha affermato il vero ma lo sceriffo è lo sceriffo , quindi, onore alla stella anche se acquistata dal rigattiere di sua fiducia che ha certificato con le sue stelle di latta tutte le tante, troppe promesse, mancate, del sindaco uscente.

Che come suo massimo modello ha scelto re Giorgio Napolitano, che non trova pace fuori dalle logge del potere e un giorno sì e l’altro anche ci dice cosa andrebbe fatto per completare la sua opera.

Di distruzione dell’Italia.

Che Variati aspiri, in piccolo, molto piccolo, a diventare il Napolitano de noantri non è una fake news.

Ma è il tallone.

Di Achille, il sindaco della fine della Banca, della Fiera, del Lane…