Scomparsa di Walter Stefani, il ricordo di Achille Variati e di Roberto Ciambetti

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Memorialista vicentino. Oggi che Walter Stefani (nella foto) ci ha lasciati mi viene da pensare che il termine con cui veniva presentato negli incontri pubblici fosse davvero il più appropriato per lui. Perché Walter, amico e maestro, è stato nel senso più pieno, e con pochi altri in questi ultimi decenni, la “memoria” di questa città. La “memoria” con la M maiuscola dei grandi e grandissimi eventi di cui è stato egli stesso organizzatore, ma anche la “memoria quotidiana” che costituisce la vera anima di una città, e di cui è stato attento e sagace osservatore. Non era soltanto un piacere, ma anche un’occasione di crescita culturale ascoltare gli infiniti aneddoti che Walter Stefani sapeva distribuire a tutti con rara generosità.

In lui era palpabile il desiderio, anzi la tensione, del raccontare perché non andassero perduti i ricordi collettivi che sono la storia di una città.

Tra le tante iniziative, i libri, le mostre di cui è stato instancabile promotore voglio ricordare, in particolare, la sua azione di stimolo per la rinascita del Giro della Rua. E’ merito della sua sincera passione per questa antica tradizione se i Vicentini si sono riappropriati di una festa che celebra lo spirito della nostra comunità.

Anche il 9 settembre scorso, al termine della sfilata, l’ho voluto accanto a me sul palco della cerimonia in piazza dei Signori in quello che è stato di fatto il suo saluto a Vicenza, di cui è sempre stato profondamente innamorato.

Grazie Walter, vicentino DOC“.

Comune di Vicenza

 

Cala il sipario sulla vicenda terrena di Walter Stefani, uomo al servizio della cultura e società vicentina che egli amo’ con rara intensitàRoberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale ricorda “un uomo buono, che nel corso della sua vita lavorativa fu un autentico ?Civil servant’, al servizio della comunità, di Vicenza e di quei valori che contraddistinguevano la società vicentina. Con discrezione fu uno dei motori e protagonisti della rinascita post bellica e anche grazie a lui il Teatro Olimpico conobbe quel successo che lo portò ad essere già nell’immediato dopoguerra punto di riferimento del teatro Italiano ed europeo. Come pochi – continua Ciambetti – conosceva i segreti e le mille storie della città. Fu tra i protagonisti di quella generazione capace, come umiltà e spirito di sacrificio, non solo di ricostruire Vicenza uscita dalle macerie non solo materiali della guerra, ma di portarla fuori dalla povertà per diventare un motore dell’economia e del benessere.

Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto