“Questo è il mio corpo”, il reportage di Maurizio Morelli: a Vicenza in 300 sulla statale 11 per opporsi al racket delle giovani donne

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Come segno di vicinanza alle vittime del racket a Vicenza, la Comunità Papa Giovanni XXIII ha organizzato una veglia di preghiera, nell’ambito dell’iniziativa  Questo è il mio corpo, veglia che è stata fortemente voluta dal vescovo Beniamino Pizziol, che ha guidato la processione e la preghiera ieri sera,  28 aprile 2018, di oltre 300 vicentini (tra cui anche i due assessori uscenti al sociale e alla partecipazione, Isabella Sala e Annamaria Cordova, oltre al consigliere alle pari oportunità Everardo Dal Maso, tutti ricandidati alle prossime amministrative) . I momenti e le emozioni della serata ve li proponiamo tramite l’obiettivo di Maurizio Morelli, autore delle foto di questo articolo e della Photo Gallery qui allegata.

Ex schiava del racket del sesso a Vicenza parla in una tendaLa fiaccolata è partita intorno alle 21 dal Piazzale di Piva gomme a Viale San Lazzaro 57 dove ci sono state varie testimonianze tra cui quella, drammaticamente commovente, di una ragazza venduta a 5 anni e ora liberata che per motivi di sicurezza ha parlato occultata all’interno di una tenda appositamente predisposta (vedi le immagini nella photo gallery e qui accanto).

Si è poi formato un corteo per arrivare alla Parrocchia Sacra Famiglia e S. Lazzaro in via P. Luigi da Palestrina 82 dove c’è stato l’accorato appello del vescovo con una serie di canti e riflessioni di preghiera in una suggestiva atmosfera di partecipazione ed intenso raccoglimento.

«In generale le ragazze della Statale 11 – ci fa sapere il Responsabile della Papa Giovanni per la zona Veneto-Ovest, Ugo Ceronsi stanno abituando alla nostra presenza e con alcune di loro abbiamo creato, dopo diversi incontri, un clima di fiducia reciproco. Stiamo iniziando a raccogliere le prime ammissioni dei ricatti con cui sono tenute in strada“.

Quando l’abbiamo invitata a partecipare alla fiaccolata, finalmente una di loro ha ammesso: non potrò esserci, altrimenti se non porterò a casa abbastanza denaro verrò picchiata», spiegano i volontari.

Sulla statale circa 10 volontari incontrano ogni settimana una quarantina di donne, di cui metà provenienti dalla Nigeria e le altre dai paesi dell’Est Europa. Dopo alcuni incontri iniziali in cui cercano di stabilire una relazione di fiducia, propongono loro di denunciare il racket e di entrare in case protette, anche in collaborazione con il progetto regionale Nave (Network Antitratta Veneto).

In tutta Italia la Comunità Papa Giovanni XXIII fondata nel 1968 da Don Oreste Benzi ha portato alla liberazione di circa 7.000 donne vittime di tratta ai fini dello sfruttamento sessuale. 24 unità di strada sono oggi attive in diverse città. L?associazione promuove, insieme ad un cartello di associazioni (tra cui CISL, AGESCI, Azione Cattolica, Forum Famiglie, Rinnovamento dello Spirito), l’iniziativa Questo è il mio Corpo, campagna di liberazione per le vittime della tratta e della prostituzione di cui quello di ieri sera a Vicenza è stato un momento. La proposta, ispirata al modello nordico, ha l’obiettivo di ridurre sensibilmente il fenomeno colpendo la domanda e sanzionando i clienti delle persone che si prostituiscono.