Pfas e carotaggi 10×10, direttore dell’Arpav Nicola Dall’Acqua: “rifiuti trovati da noi!”. Miteni: “no, grazie a trincea realizzata dall’azienda. Inutile ora il 10 x 10!”

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Un lancio dell’agenzia politica Dire con alcune dichiarazioni del direttore dell’Arpav, Nicola Dall’Acqua, sul ricorso al Tar presentato dalla Miteni contro l’ipotesi di un “carotaggio” con una maglia da 10 x 10 m, che, sostiene la società di Trissino, costerebbe 100 milioni di euro circa e richiederebbe 17 anni di tempo per essere effettuato, dà l’avvio a un botta e risposta tra Dall’Acqua e l’azienda produttrice di Pfas per innumerevoli utilizzi, dall’avionica alla farmaceutica, che ad oggi richiedono esclusivamente quei prodotti (nella foto una visione parziale del sistema di pompaggio, con una delle pompe in primo piano, e filtraggio delle acque di falda alla Miteni, foto VicenzaPiù).

Il direttore Arpav Nicola Dall’Acqua, tirato in ballo, si legge su Dire, in prima persona dall’azienda, che si rifà alla sua audizione da parte della commissione parlamentare in cui afferma che i campionamenti ogni 50 metri o al massimo ogni 35 sono sufficienti, dopo aver affermato di non essere “affezionato ai 50, ai 35 metri o ai 10 metri ma la decisione di effettuare carotaggi ogni 10 metri è stata presa dal comitato tecnico” aggiunge che “per adesso gli unici rifiuti trovati, quelli nell’argine del torrente Poscola, si sono trovati grazie ad Arpav“, non alla Miteni, che in quell’area diceva di aver gia’ controllato.

E su questo punto reagiscono i vertici aziendali: “Il ritrovamento è avvenuto grazie a una trincea esplorativa realizzata da Miteni che ha dichiarato la necessità di indagare meglio l’argine del torrente Poscola durante un confronto tecnico con gli enti avvenuto il 18 ottobre 2016. Arpav aveva precedentemente chiesto di ispezionare il sedime del torrente dove scaricava la vecchia Rimar (Ricerche Marzotto, ndr); dai carotaggi richiesti non era uscito nulla. Miteni attraverso i rilievi tecnici ha proposto e avviato lo scavo con trincea che ha intercettato i rifiuti. Ribadiamo che i rifiuti origine della contaminazione sono stati già identificati e che eventuali esplorazioni ulteriori vanno fatte con scavi a trincee e non con carotaggi come il ritrovamento sul Poscola ha dimostrato“.