Per i “fedeli della messa latina” Alex e Luca vittime di “cattivi maestri”. Che con mons. Pizziol dicono: “affidiamoli a Dio che solo conosce veramente il cuore di ogni persona”

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I sedicenti “Fedeli della val d’Alpone che hanno richiesto la messa antica nell’est veronese e a Vicenza dal 2008 al 2015“, che, però, mai mettono un nome e cognome di chi invia le loro frequenti note a cui, pure, per la nostra “fede” incrollabile nel pluralismo dell’informazione diamo spazio, dopo le dichirazioni di Mons. Beniamino Pizziol, sono tornati ieri, 5 gennaio, sulla condanna dell’omosessualità di Alex Ferrari e Luca Bortolaso, i due giovani del Vicentino morti tragicamente per esalazioni di monossido di carbonio e che i “fedeli della Val d’Alpone” definiscono come “spiritualmente vittime di cattivi maestri“.

A loro aveva risposto una nota del Vescovo di Vicenza che riportiamo di seguito per assumerla a riferimento di quanto noi pensiamo insieme alla frase di papa Francesco premttiamo alle parole di mons. Pizziol.

Io preferisco – ha detto il papa, che è a capo della Chiesa Cattolica – che le persone omosessuali vengano a confessarsi, che restino vicine al Signore, che si possa pregare insieme. Puoi consigliare loro la preghiera, la buona volontà, indicare la strada, accompagnarle… Chi sono io per giudicare gli omosessuali?“. 

E il vescovo di Vicenza, che non è un suo sottoposto, come i fautori della tradizione definiscono i preti, ma uno dei “pastori” della Chiesa, ha commentato il caso dei due giovani così: “La scelta di celebrare insieme i funerali di Alex e Luca risponde ad una precisa richiesta delle loro famiglie a cui la Chiesa in questo momento di immenso dolore desidera essere vicina con le parole della fede. Di fronte alla morte di due giovani, ogni altro commento ci pare quantomeno inopportuno. Rispettiamo il dolore di queste famiglie e degli amici di questi due ragazzi e preghiamo con loro e per loro affidandondoli a Dio che solo conosce veramente il cuore di ogni persona“.

Per chi si professa cattolico sono queste, del papa e del vescovo, le parole che contano, ma pubblichiamo, per la nostra fede nell’informazione laicamente superiore a quella religiosa, anche quelle dei “fedeli ecc. ecc.” che hanno una loro verità assoluta, che pare non affidarsi a quella del loro Dio di cui si proclamano unici interpreti.

Il direttore

 

I parroci di Arzignano e di Lonigo si allineano alle dichiarazioni di Monica Cirinnà, la senatrice che dà il nome alle legge sui diritti civili delle coppie etero e omosessuali, sulla morte dei due giovani: non erano pubblici peccatori ma una ”coppia innamorata” come le altre Il vescovo Pizziol fa bene a chiedere il rispetto per il dolore dei genitori: noi lo abbiamo. I suoi preti lo hanno avuto per Alex e Luca quando erano vivi insegnando a loro che la sodomia è peccato mortale? Dirà qualcosa di monito per altri come loro? Sa cosa insegnano i suoi sottoposti alle nuove generazioni? Senza venir meno alla carità, si intende. Le esequie potevano essere celebrate nelle rispettive parrocchie ma per i preti berici erano ”fidanzati”, questo è il messaggio che deve arrivare ai ”fedeli”. Forse sono dannati per il tenore del peccato: ma il giudizio resta a dio non a noi. Se lo sono, i loro sacerdoti di riferimento ne dovranno rispondere a Dio.

Ai genitori: vi siamo vicino nella preghiera: dite messe in suffragio e pregate molto il Signore. Oggi (ieri per chi legge, ndr) ad Arzignano (Vicenza) sarà celebrato il funerale di Alex Ferrari e Luca Bortolaso. Erano una giovane coppia di gay vicentini di 21 anni morti tragicamente per le esalazioni di monossido di carbonio da un braciere l’ultimo dell’anno scorso. La loro morte poteva essere evitata facilmente. Era sufficiente avere un minimo di conoscenza pratica; una spaventosa fatalità. Invece la morte dell’anima a cui si arriva attraverso la vita morale che questi ragazzi conducevano si poteva i allontanare solo conoscendo le Verità della Fede della Chiesa Cattolica e il suo Catechismo e praticando un modus vivendi cristiano. Ormai non si insegna più nulla in parrocchia. Se poi i pastori approvano le relazioni sodomite allora viene naturale da porsi domande a non finire. I don di Lonigo e di Arzignano hanno concelebrato assieme la cerimonia funebre. Si sono distinti entrambi negli ultimi giorni per il sostegno incondizionato alla relazione e all’amore tra Luca ed Alex. Nelle ultime ore hanno tentato di difendersi inutilmente rimarcando che la Chiesa non condanna l’omosessualità esibita: beh, a parte che gli atti di omosessualità sono sanzionati sempre e comunque, l’esibizione c’era eccome: con un semplice motore di ricerca troviamo in rete numerose foto di passionali e intime tenerezze omoerotiche dei due. Siamo veramente dolenti per le loro vite spezzate così presto, però ci aspetteremmo dalla Curia berica un atteggiamento che renda ragione alla Verità. Invece si cammina sulle orme delle parole di Monica Cirinnà, la senatrice delle Unioni Civili, che ha invitato un messaggio di cordoglio in merito. Il peccato di cui stiamo parlando (la sodomia) è tra i più gravi, ed è qui reso più importante dal fatto che lo mostravano apertamente e pubblicamente a chiunque da più di un anno. Monsignor Beniamino Pizziol, il Vescovo di Vicenza, tramite don Alessio Graziani, pretende il rispetto per loro e le famiglie. Noi lo abbiamo dimostrato con le nostre parole. Lui si esprimerà? Prenderà provvedimenti verso quei prelati colpevoli di certe esternazioni? Sa che cosa insegnano? Fosse anche per ammaestrare rettamente chi vive nelle medesime situazioni. Attendiamo di sentirlo da giorni soprattutto sulle colpevoli affermazioni di equiparazione delle coppie dello stesso sesso alle eterosessuali da parte di alcuni religiosi usciti dal seminario diocesano. Monsignor Pizziol la pensa come la Chiesa o come codesti sacerdoti? Ci fornisca una risposta: lo chiede la carità per le anime di Alex e Luca, i quali verosimilmente mai hanno appreso nozioni di dottina cristiana da alcuno: ed è grave davanti a Dio. Ora è troppo tardi. Le esequie andavano effettuate nelle rispettive parrocchie. Così passerà il messaggio di assoluta normalità della situazione e si sporcherà il ricordo dei due poveri defunti.
Non possiamo che concludere esprimendoci vicini al dolore dei genitori che invitiamo ad offrire messe in suffragio per i figli nel caso fossero in Purgatorio. Come abbiamo scritto ieri: a volte basta un attimo. Coraggio! Maria, Dei genetrix, ora pro nobis!

I fedeli che hanno richiesto la Messa nell’est veronese e a Vicenza dal 2008 al 2015