Miteni, incontro azienda-lavoratori. La Rsu: 4 punti per il “tavolo di regia”

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Durante l?incontro di ieri pomeriggio – è scritto in un comunicato del 4 ottobre della Rsu Miteni (Filctem CGIL-Femca CISL-Uiltec UIL) – l?azienda ci ha comunicato che ha deciso di fermare gran parte delle lavorazioni dello stabilimento per eseguire una serie di interventi di ripristino di pozzetti, bacini, caditoie e pavimentazioni ordinategli dalla Provincia, nonché per provvedere alle necessarie manutenzioni del deposito dell?acido fluoridrico anidro dopo la recente rottura e perdita da uno dei tre serbatoi di stoccaggio. Si tratta di un cronoprogramma di fermo scaglionato degli impianti, per un periodo complessivo protraibile fino a 13 settimane (3 mesi). 

La direzione ha intenzione di ricorrere alla cassa integrazione guadagni ordinaria (cigo), rispetto alla quale ha chiesto in via preferenziale un verbale di consultazione con la Rsu. L’azienda ha la piena responsabilità di questo stato di cose. Non ha provveduto a tutta una serie di investimenti che noi chiediamo da molto tempo e che se fossero stati effettuati ci avrebbero permesso di trovarci ora in ben altra situazione, senza il danno di lasciare a casa i lavoratori. La questione ora si fa ancora più drammatica. La fermata coincide con una situazione aziendale di grande incertezza e difficoltà. La caratterizzazione- bonifica del sito, il concordato preventivo in scadenza con, tra le opzioni, un possibile scorporo dell’azienda, le difficoltà economiche, le condizioni di lavoro e degli impianti, gli organici sempre più sguarniti a causa della continua fuoriuscita di personale e le criticità riguardanti tutta una serie di predisposizioni, creano pesanti incognite sulle nostre condizioni di lavoro e sul nostro futuro occupazionale: tutto questo ci induce ad una profonda riflessione. Siamo disponibili a discutere su tutto e di tutto, ma attorno ad un tavolo che riunisca non solo azienda e rappresentanti dei lavoratori ma anche le istituzioni, ovvero quanti, in base alle proprie responsabilità e competenze, hanno un ruolo in questa vicenda: sindaco di Trissino, Provincia, Prefetto, Regione e relativi organi tecnici. Noi ora vogliamo vederci chiaro e capire quale sarà lo stato della nostra salute ed il futuro del nostro posto di lavoro. Noi temiamo che si possa passare dalla cassa integrazione ai licenziamenti e che si apparecchino soluzioni sulla nostra pelle per uscire da questa situazione: noi siamo i più contaminati dai pfas, non vogliamo diventare anche i più “abbindolati” ! Qui, da “accomodare” non devono esserci solo gli interessi delle multinazionali, ma prima di tutto quelli dell’ambiente e di chi in queste fabbriche ci ha lavorato rimettendoci magari anche la salute. Chiederemo pertanto, in ogni sede opportuna, che si costituisca un tavolo di regia dove affrontare e risolvere contestualmente le seguenti urgenti questioni:

  1. Condizioni dei lavoratori Miteni contaminati dai pfas: tutele sanitarie e ogni altra opportuna previdenza per gli effetti dannosi sulla salute nel breve-medio-lungo periodo associati all’esposizione a queste sostanze;

  2. Bonifica del sito e sistemazione degli impianti per risolvere tutte le criticità di salute, igiene e sicurezza del nostro luogo di lavoro;

  3. Ripristino degli organici e risoluzione di tutte le problematiche afferenti: istruzione-formazione-addestramento del personale; operatività e normatività delle squadre d’emergenza; verifiche sulle predisposizioni operative e normative, etc.;

  4. Prospettive occupazionali, salariali e sul futuro del nostro posto di lavoro, in considerazione anche della risoluzione n° 88 del 2 agosto 2018 del Consiglio Regionale del Veneto che esprime ?piena solidarietà ai lavoratori di Miteni spa, violati nel diritto costituzionalmente tutelato della salute, intesa come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un?assenza di malattia o infermità, secondo l?accezione dell?art. 2 del decreto legislativo n° 81 del 2008, Testo unico sulla sicurezza e salute dei luoghi di lavoro? e che impegna la Giunta Regionale del Veneto a “… promuovere iniziative a garanzia della stabilità occupazionale e di conservazione del trattamento economico e di lavoro per i lavoratori occupati presso la ditta Miteni spa”. Ora vogliamo capire quanto e in maniera si vorrà tradurre in azioni concrete questo alto pronunciamento della Regione Veneto.

Questa situazione sta diventando per noi sempre meno sopportabile. Annunciamo al riguardo che da oggi proclamiamo lo stato di agitazione sindacale in tutto lo stabilimento Miteni di Trissino.