Minori con disturbi psichici, Stefano Fracasso (PD): “dalla Regione risposte inadeguate. Non si può scaricare tutto su famiglie e Comuni”

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Nel giro di dieci anni il numero dei minori con disturbi psichici seguiti dai servizi pubblici è raddoppiato, toccando quota 55mila, ma le famiglie non trovano risposte adeguate. I distretti sanitari, che dovevano restare un punto di riferimento forte per il territorio, sono, di fatto, depotenziati dalla Regione, con conseguenze facilmente immaginabili, se si pensa che stanno progressivamente venendo a mancare importanti figure di sostegno, come psicologi, neuropsichiatri e pedagogisti.” È quanto affermano dal Partito Democratico il capogruppo Stefano Fracasso, la vice Orietta Salemi e il consigliere Claudio Sinigaglia, rilanciando “l’allarme dei medici che parlano di un ?salto indietro di 40 anni.

Nel corso della discussione della riforma sanitaria, la Legge 19 del 2016 – si legge nella nota diffusa dai tre consiglieri del Pd – ci siamo battuti per confermare il ruolo primario dei distretti come centri capillari dei servizi sociosanitari distribuiti sul territorio per fronteggiare i problemi legati all’accorpamento delle Ulss, invece la scelta sta andando in direzione opposta: distretti che chiudono i servizi, amministrazioni comunali e cittadini che si sentono abbandonati, a dispetto della conclamata qualità della sanità veneta. C’è un progressivo sfilacciamento dell’intera filiera dei servizi sociosanitari, che parte dalla prevenzione e arriva all’assistenza. E i problemi – proseguono Fracasso, Salemi e Sinigaglia – sono destinati ad aumentare con la delibera licenziata dalla Giunta lo scorso 29 dicembre, che riguarda la riorganizzazione gestionale dei Centri Servizi di salute mentale, con la quota di compartecipazione regionale sensibilmente decurtata. In commissione Sanità a Venezia ci stiamo impegnando perché la Giunta faccia marcia indietro, in modo da evitare l’incremento esponenziale dei costi delle rette a carico delle famiglie e, in sostanza, dei Comuni, per gli inserimenti di questi soggetti deboli nelle strutture. È evidente che a fronte di un incremento così importante del numero di minori che necessitano di aiuto, serve un surplus di responsabilità da parte della Regione e la risposta non può essere il taglio dei servizi, specie quelli legati alla prevenzione. Altrimenti – concludono i consiglieri del PD – le fragilità di oggi si trasformano in patologie di domani, con costi e ricadute sociali che pesano sulla coscienza e non solo.

Stefano Fracasso, capogruppo in Consiglio regionale del Veneto per il Partito Democratico

Orietta Salemi, vice  capogruppo in Consiglio regionale del Veneto per il Partito Democratico

Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Veneto per il Partito Democratico