Liste d’attesa, Piero Ruzzante (LU): “impediamo l’attività intramoenia dei medici se i tempi non sono rispettati”

142

Ben venga l’ispezione regionale sui recenti scandali della sanità veneta, ma concentrarsi soltanto sul singolo episodio significa fare spot. Il problema riguarda l’intero sistema delle prenotazioni e delle liste d’attesa, lo dimostrano i numeri enormi di quanti si rivolgono alla sanità privata per accelerare cure e interventi: i tempi fossero accettabili non si spiegherebbero questi numeri. È possibile però intervenire per limitare questo fenomeno, altre regioni l’hanno fatto.” Così il consigliere regionale Piero Ruzzante (nella foto) di Liberi e Uguali, che nella giornata di ieri ha depositato un’interrogazione a risposta scritta.

In Emilia Romagna, ad esempio, è previsto il blocco dell’attività a pagamento dei medici ospedalieri quando in reparto non si rispettano i tempi massimi d’attesa: con l’interrogazione di oggi 19 gennaio ho chiesto alla Giunta se abbia valutato di adottare questo sistema anche in Veneto. Il senso è che i medici ospedalieri possono con la libera professione integrare i propri redditi rispetto allo stipendio base (in media comunque superiore ai 3 mila euro, 5 mila euro per i primari), ma soltanto quando i tempi di cure e interventi rispettano i limiti di legge. E poi bisogna mettere in discussione i tagli

continui alla sanità pubblica.”

È preoccupante – aggiunge il consigliere Ruzzante – che il medico dell’Azienda ospedaliera di Padova al primo posto per volume di guadagni nella libera professione sia proprio il professor Pietro Litta, sotto inchiesta per i fatti denunciati dalla trasmissione di Rai 1 “Petrolio”. Non lo dico io ma l’Anac: la lentezza è prima causa di corruzione nella Sanità.

Piero Ruzzante, consigliere regionale del Veneto Liberi e Uguali