Gaffe di Otello Dalla Rosa e dell’opposizione: chiamano “gialla” la sala Gabriele Collese, dedicata a concittadino illustre ma di destra

186

I gruppi consiliari di opposizione invitano alla conferenza stampa che si terrà domani alle ore 12 in “Sala gialla” a Palazzo Trissino sulla recente discussione del programma del Sindaco, sugli ordini del giorno presentati e alle relative votazioni. Ringraziando anticipatamente cogliamo l’occasione per porgere i migliori saluti. Per i gruppi consiliari Otello Dalla Rosa“. Una delle poche iniziative dell’Amministrazione Variati che ho apprezzato, e io solo, è quella della dedica di sale comunale a nomi di consiglieri, defunti, che a parere di tanti colleghi, vivi, avevano meritato la riconoscenza della comunità.

Gabriele Collese, del M.S.I. (Movimento Sociale Italiano), fu uno di questi e va ricordato (qui nostro articolo storico ndr), a mio avviso, non solo per le sue qualità di amministratore pubblico (nella foto parla in un Consiglio comunale, ndr) sempre attento al bene comune, ma anche come politico intelligente oltre che cittadino che guardava alla parte più debole della società con molta attenzione e personale generosità. Come politico, certamente militante in un partito antagonista di tutti quei partiti che all’epoca si definivano appartenenti all’arco costituzionale, ebbe il merito di aiutare tutti, destra e sinistra, a superare, senza intaccare i valori di nessuno, una barriera ideologica che diventava sempre più anacronistica e del tutto inutile.

Che ora qualcuno, non si capisce proprio in nome di che cosa e di quale “ideale”, ritenga utile indire una conferenza stampa in una sala che un tempo, lontano, si chiamava “saletta gialla” (per distinguerla da quella verde e da quella rossa) lo trovo del tutto anacronistico. Era, ed è, la saletta riservata alle opposizioni. Un tempo l’ho frequentata anche io del PSI, così come tanti colleghi, del PRI, del PLI, del PCI, e ancora della Lega e, poi, altri di movimenti e partiti d’ogni genere.

Forse questi novelli oppositori non si sono ancora ripresi dall’esito delle ultime elezioni amministrative vicentine. La conferma di ciò la si trova anche nel lunghissimo comunicato stampa da loro emesso il 26 luglio a seguito del dibattito avvenuto in consiglio comunale in occasione della presentazione delle linee programmatiche del nuovo governo cittadino. Basta leggere il titolo (ma garantisco di aver letto attentamente tutto il testo) per sentirsi precipitare nel lontanissimo 1968. Il programma presentato dal sindaco Francesco Rucco potrà anche avere qualche punto debole, ma certamente ha un pregio: la sinteticità. Cosa questa che lo rende leggibile da tutti, e soprattutto comprensibile. Sempre che non si viva di ideologismi e di preconcetti. Oppure di delusione. Cosa quest’ultima comprensibile.

Consiglierei a tutti la lettura delle linee del programma 2013/2018, firmate da Achille Variati. Penso che non sia stato lui a scriverle. Probabilmente la traccia é sua, ma il linguaggio, assolutamente incomprensibile, fa torto alla sua intelligenza indiscutibile e alla sua capacità di comunicazione ancora meno discutibile.

Sul contenuto del comunicato stampa mi fermo solo su un particolare che fa il paio con quello iniziale. Si legge: “Il regolamento del consiglio prevede un articolo con una “tagliola” che consente di ridurre gli ordini del giorno quando ci sia un numero definito ?cospicuo’ di documenti da sottoporre al consiglio. Per questo motivo siamo stati costretti a ridurre il numero degli ordini del giorno, ritirando con sospensione alcune proposte, vedendone bocciate molte” (diverse somo anche quelle accettate da un sindaco, Rucco, aperto e democratico autentico) e prosegue affermando: “Queste prove muscolari della nuova amministrazione crediamo siano prove di scarsa sensibilità e attenzione nei confronti di molti cittadini, in particolare di quelli più fragili. Davvero un inizio deludente per chi intenda guardare i cittadini negli occhi e mettersi a parole al loro servizio“.

Il regolamento che contiene questa “tagliola” non è frutto di questa maggioranza di governo ma proprio di alcune delle forze politiche, PD in testa, che sottoscrivono ora questo comunicato stampa. Se esistono scarsa sensibilità e attenzione verso settori della cittadinanza, questo è frutto di un regolamento voluto dalla passata amministrazione e che contiene ben altre tagliole e fragilità. Ma qui è il caso che qualcuno dell’opposizione si batta il petto e pronunci il mea culpa.