Israele: legge sullo stato-nazione degli ebrei!

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Quando si parla o si scrive di Israele o dei Territori, è difficile, quasi impossibile essere obiettivi. Questa non è una forma d’impotenza ma di volontà: ognuno di noi spazia libero verso il vissuto o l’immaginario delle proprie Radici. L’ingenua leggenda che il più debole, meglio l’apparente più debole (nello specifico il popolo palestinese o presunto tale) sia sempre dalla parte giusta è la “nuova moralità sbagliata che avanza”, è l’ingiustizia che ne legittima la ritorsione. Pur di parte, ho l’abitudine di informarmi (qui foto e diagrammi, ndr).

Credo che se tutte le persone dedicassero più tempo all’analisi dei fatti, anziché al giudizio, forse il mondo intero si orienterebbe di più verso il confronto e i giudizi non sarebbero più così cinici come vengono accolti dalla massa, soprattutto da quella sotto-culturata. Non si vivrebbe più sotto una struttura geografica, ma anche in altri luoghi, in altri spazi, con altri sapori, altri odori e altri valori.

In questi giorni un amico mi ha scritto e ne condivido l’intimità “In tutta sincerità, non capisco gli ebrei contrari alla legge sull’auto proclamazione identitaria dello Stato di Israele come tale. La bandiera è, di fatto, un tallet ed il simbolo araldico dello Stato è la Menorah, due simboli che millenari, uno nazionale e l’altro religioso di millenaria tradizione. Quindi tutto questo stupore e questo scandalo, atteso che la legge è pur sempre stata votata dalla Knesset, non lo comprendo. Il 20% della popolazione è araba, gli arabi occupano posti di rilievo nell’apparato politico e giudiziario e a fianco nell’esercito, ed i drusi da ancor prima. I diritti costituzionali sono garantiti a tutti e tutti, senza distinzione alcuna, possono concorrere al miglioramento dello Stato che, ricordo, è l’unico Stato di Diritto, alias DEMOCRAZIA, di tutto il M.O. Fatemi capire perché mai lo Stato d’Israele non deve essere lo Stato degli ebrei… Avremmo forse dovuto accettare il Congo o lo Zaire? Avremmo dunque dovuto dimenticare la Terra dei Padri? Avremmo dovuto non considerare tutti gli ebrei ammazzati nel corso dei secoli perché tenacemente avvinghiati alle pietre del Kotel (Muro Occidentale a Gerusalemme)? Avremmo dovuto darla vinta ad Amalek o a Nabucodonosor, Hitler, Mussolini?! Israele è la terra che H-shem (D_o), e non le Nazioni Unite, ha dato agli ebrei e in questa Terra, gli ebrei devono vivere, nascere, ove possibile, e morire. Gli ebrei che non vi sono nati possono farvi ritorno… per una legge laica dello stato. Chi tra voi non vorrebbe essere sepolto in Eretz? Chi tra voi non ha un parente o una persona cara, trucidato, per essere fedele a Gerusalemme? Beh, l’ebraismo e più intimamente la nefesh yehudi (anima ebraica) che è in me, è stata custodita per anni dai miei avi ed è stata custodita perché io le preservassi ed affinché li possa trasmettere a mia volta, senza se e senza ma. Io voglio lo Stato degli ebrei e voglio che questo Stato abbia i confini terrestri di Eretz ed i confini spirituali dell’universo. Voglio la pace, voglio che chiunque possa farmi visita ed onorare la mia casa, ma la casa resta la mia casa. Am Yisrael Chai, il popolo di Israele è vivo!”._

La Knesset ha approvato con 62 voti favorevoli su 120 deputati, 55 contrari (compresi i rappresentati dei partiti arabi) la controversa «Legge sullo stato-nazione degli ebrei», voluta soprattutto dai partiti della destra religiosa che appoggiano il governo di Benjamin Netanyahu. La legge stabilisce che Israele è la «patria storica del popolo ebraico» e soltanto gli ebrei «hanno il diritto dell’autodeterminazione in essa». S

o già che dovrò dividermi tra consensi e dissensi nel mio ambiente stesso. Io mi sono posta due domande. La prima, dove è accaduto? In Israele ovviamente, perché tutto il mondo s’indigna… quando in Europa ci sono sette paesi che applicano leggi concettualmente analoghe per le proprie realtà in maniera ancor più ristrettiva: Inghilterra, Danimarca, Norvegia, Grecia, Finlandia, Islanda e Bulgaria. La seconda, perché ora e non nel 1948? Ho fatto delle riflessioni da persona semplice e che adora i bassi profili… Probabilmente nel 1948 non si avvertivano i pericoli che si avvertono ora, si pensava che nulla potesse accadere ancora, mentre ora, antisemitismo e antisionismo hanno riacceso una grande fragilità interiore.
A seguito del conflitto arabo-israeliano del 1948, con risoluzione 302 (IV) dell’8 dicembre 1949 nasce l’UNRWA che comincia il suo lavoro a sostegno dei profughi palestinesi il 1° maggio 1950. Nel 1948 i profughi sarebbero stati tra i 700.000 e 720.000 secondo la maggioranza degli storici, 711.000 secondo l’ONU, 511.000 secondo il governo israeliano e 900.000 secondo i palestinesi. Prendiamo per buona una cifra equa pari a 740.000 palestinesi: ora sono diventati quasi sei milioni, perché al palestinese o presunto tale viene garantito lo status di profugo palestinese perenne, anche se di seconda, terza, quarta generazione, anche se nato a New York e pieno di dollari. Qualcosa non torna proprio. Dovrebbero essere di meno, perché qualcuno sarà pure deceduto per cause naturali.
Secondo le statistiche ufficiali arabe, 856.000 ebrei hanno lasciato le loro case nei paesi arabi, privati del tutto, dal 1948 fino agli inizi del 1970. E gli ebrei profughi dai paesi arabi sono rimasti 856.000 come dato storico e molti saranno passati a miglior vita, com’è naturale. Lunga la storia dei pogrom e delle vessazioni, di certo non è frutto della mia fantasia e una descrizione dei vari pogrom e atti di barbarie, solo che una storia così complessa non può essere descritta in poche righe.
Negli ultimi decenni ho visto aumentare gli atteggiamenti critici nei confronti di Israele, in modo sproporzionato e spesso ingiustificato; la volontà politica internazionale di vedere una sola metà del male; il servilismo nei confronti di molti paesi arabi; la presa di posizione dell’UE e dell’Onu. Non è che l’attuale governo italiano stia migliorando la situazione creatasi, all’ultima votazione Onu si è astenuto e, a mio avviso, l’astensione è il biglietto da visita dei vigliacchi. Non si contano le condanne contro Israele, ma si contano nel palmo di una mano quelle contro la Siria: qualcosa non quadra nel principio di giustizia e equità. Non arretrano in Europa violenti fenomeni, non più circoscritti, di antisemitismo. Credo che il Governo israeliano abbia voluto dare un segnale forte al mondo intero, di fatto ha votato una Legge che c’era già, insomma ha rafforzato l’Aaliyah, la legge del ritorno!