Il GdV scopre le (cattive) azioni che Gianni Zonin piazzò pro Vip alla Fondazione Roi, la “notorietà” delle baciate al vecio paròn e le cene degli spiedi: bravi, con anni di ritardo

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Pubblicato il 28 gennaio alle 20.51, aggiornao alle 21.15. Titolo sul quotidianlo locale odierno: «La Roi serviva a vendere le azioni dei vip». Bravi oggi i colleghi del GdV anche se noi abbiamo scritto da tempo, dal 2015 e ci abbiamo fatto un libro sulla mala gestio di Gianni Zonin della Fondazione (e non solo sulle azioni BPVi acquistate per 29 milioni di euro) voluta dal suo amico, ora in una tomba agitata, marchese Giuseppe Roi (Roi. La Fondazione demolita“). Bravi i colleghi del Giornale di Vicenza visto che ci siamo beccati anche una denuncia temeraria di ben un milione di euro dall’ex presidente (della Fondazione Roi, allora ancora presidente della Banca Popolare di Vicenza in intenso odore di conflitto di interessi), denuncia di cui mai hanno riferito come mai riferirono delle malefatte mentre avvenivano.

Per lo stesso articolo il sommario recita: «Il presidente era a conoscenza delle baciate»: spuntano lettere, appunti, testimonianze. Le cene degli spiedi e quei titoli agli amici». Bravi ancora una volta i colleghi del GdV oggi, anche se noi delle malefatte di Gianni Zonin & c. abbiamo cominciato a scrivere il 13 agosto 2010 e ci abbiamo scritto un libro (“Vicenza. La città sbancata“) andato letteralmente a ruba (anche nella versione eBook) come i soldi dei soci della banca.

Bravi oggi Diego Neri & c., che, dopo che ve lo abbiamo suggerito e dimostrato da tempo, spiegate ai vostri residui lettori che le baciate, beh, le conosceva bene il capo del presidente di Confindustria Vicenza che controlla il giornale.

E bravi a raccontare anche, sempre in ritardo rispetto al “povero” VicenzaPiù, delle cene degli spiedi su cui noi abbiamo titolato così l’8 gennaio: «“Il valore delle azioni Zonin lo decideva alla cena degli uccelli. Le baciate le proponeva lui dopo i buchi sui derivati, mi fidavo ma il peggio deve arrivare”: esclusiva VicenzaPiù con collega di M di Michele Santoro» (noi non rivelammo solo il nome dell’intervistato, per il rispetto da lui richiesto sulla sua privacy, voi avete copiato e reso pubblico il suo nome, Tranquillo Loison, dai verbali della GdF).

Com abbiamo fatto noi per la Roi, le baciate e le cene degli uccelli?

Provando a fare i giornalisti, ponendoci le domande, intervistando i possibili testimoni, cercando i documenti.

Come avete fatto voi, che siete almeno in 100 più di noi in redazione, ad arrivare così in ritardo, sempre, su temi così scottanti e vitali per la città e il territorio da richiedere un’attenzione ben maggiore e molto più tempestiva della cronaca, sia pure importante, degli incidenti stradali mortali, delle violenze personali e dei furti.

Perchè l’incidente, per nulla accidentale, della BPVi è stato mortale o con esiti gravi per oltre 118.000 persone, le violenze perpetuate alla Roi e dalla BPVi fanno male, le prime ai musei civici, le seconde a tutto il tessuto sociale dell’area oltre che di altri territori.

Mentre il furto di miliardi di euro ai soci e all’economia non ha pari con i valori economici e la quantità di persone danneggiate dai furti quotidiani anche se addebitati agli extracomunitari di turno.

Cari colleghi confindustriali, nella nostra professione è semplicemente vergognoso rubare ai lettori l’informazione corretta e puntuale su un signore e i suoi accoliti che si sono fatti beffa dei valori della comunità anche grazie ai ritardi di chi tutto ha fatto fuorchè il cane da guardia del potere.

Eppure le vostre forze e il vostro tempo, escludendo la malizia, sono cento e cento volte superiori alle nostre…