Giro d?Italia, il racconto dal Veneto a Gerusalemme nel ricordo di Gino Bartali

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Il popolo veneto ha sempre amato molto il ciclismo e la sua velocità. La velocità del cavallo nacque nel deserto, dove lo zoccolo affonda e lo slancio rimane impigliato nella sabbia; la velocità della bicicletta, per i veneti nacque nelle stradine sterrate venete, dove la ruota affondava e lo slancio rimaneva impigliato nella terra, terra di fatica e di sudore come sport di fatica e sudore è il ciclismo. Gino Bartali entrò nell?anima dei veneti, più di quanto entrò Coppi, reputato dai veneti troppo ?comunista? mentre a Gino Bartali veniva riconosciuta una valenza cattolica ed è proprio in Terra nostra che firmava la maggior parte degli autografi.
Gino Bartali, nominato «Giusto tra le nazioni» già nel 2013, per aver contribuito a salvare circa 800 cittadini italiani ebrei è dal 3 maggio anche Cittadino d?Onorario di Israele. Lo Yad Vashem (clicca qui) ha la possibilità di conferire, in casi eccezionali, una cittadinanza onoraria in vita o alla memoria. Per usare le parole del portavoce dello Yad Vashem, Sammy Allen ?si tratta di una procedura molto rara che è usata con il contagocce?.

Per il giro d?Italia sono giunti in Israele 363 metri cubi di materiale per le 22 squadre, 880 biciclette e 2.800 ruote. Due occasioni per festeggiare questa partenza: l?onorificenza a Bartoli e i primi 70 anni di vita di Israele.

Il giro comincia oggi, 4 maggio, partenza prevista alle ore 13:50 di Gerusalemme (12:50 in Italia), ultimo a prendere il via alle 16:00 ora italiana. 

E? un percorso senza precedenti, tra misticismo e tecnologia, scienza e religioni, bellezze naturali, contestata dai Bds e dagli odiatori di Israele, ma ha dato prova di grande resistenza all?odio. Traspare quindi ?il ciclista fiero? e magnificamente allenato, uomo e velocista e la velocità è una tecnica ma anche un distillato alchemico dei movimenti che appassiona i tifosi.

Buona partenza Giro d?Italia.

Le Tappe

4 maggio partenza da Gerusalemme 9,7 km (Prima Tappa)

Situata sulle colline della Giudea, Gerusalemme è la capitale dello stato d?Israele, la sede del governo e il centro storico, nazionale e spirituale per gli ebrei sin da quando Re Davide, nel 1003 a.C. ne fece la capitale del suo regno e il centro religioso del popolo ebraico. Circa quaranta anni dopo, infatti, suo figlio Salomone costruì il Tempio (massimo luogo d?incontro nazionale e religioso del Popolo d’Israele), trasformando la città nella prospera capitale di un impero che si estendeva dall’Eufrate all’Egitto. Da allora, pressoché tutti gli eventi della storia del Mediterraneo e dell’area mediorientale hanno in qualche modo coinvolto la città di Gerusalemme: dalla conquista babilonese di Nabuccodonosor (586 a.C.) a quella persiana, dalla fase di “ellenizzazione” alla conquista romana fino al dominio Bizantino. La conquista araba, dal 636 d.C. fu l’inizio della dominazione musulmana che, con l’interruzione del periodo del Dominio Crociato, dal 1099 al 1187, durò fino al Protettorato Britannico alla fine della seconda Guerra Mondiale. E? divisa in quattro quartieri: ebraico, musulmano, armeno e cristiano.

5 maggio Haifa-Tel Aviv 167 km (seconda tappa)

Tel Aviv: situata sulla costa mediterranea è la seconda città d?Israele dopo Gerusalemme. E’ il centro culturale, commerciale e finanziario del paese, dove hanno sede la maggior parte delle organizzazioni sindacali e di categoria, la borsa valori, i maggiori quotidiani e periodici, a Ramat Gan, poco lontano la Borsa Diamanti ed il mio caffè preferito, quello dove trovo i miei ragazzi novantenni tripolini. Tel Aviv è la prima città completamente ebraica nei tempi moderni, fondata nel 1909 da 60 famiglie alla periferia dell’antica cittadina di Giaffa con cui si fuse nel 1950. Nel 1948, durante l’occupazione di Gerusalemme da parte della Giordania, Tel Aviv divenne la capitale provvisoria del paese; per questo motivo (ma mi azzardo a dire e non solo… nota di Paola Farina) hanno sede molte ambasciate straniere e molti uffici governativi?Ora è la ?capitale di plastica?, mentre quella politica e di cuore è a Gerusalemme. Due squadre di calcio sono attive nella Premier League israeliana con il Maccabi calcio Tel Aviv e Hapoel Tel Aviv e non dimentichiamo la splendida Maccabi Tel Aviv pallacanestro che detiene una cinquantina di titoli israeliani ed ha vinto sei volte la Coppa europea. Vita, movida, qualche flash di trasgressione, gallerie, caffè e bar?.Lungomare stupendo e centro città caotico.

Haifa E’ situata nel nord del paese sul Mar Mediterraneo alle pendici del Monte Carmelo e funge da centro amministrativo del nord d?Israele. Si suddivide in tre quartieri principali. Nella città bassa, a livello del mare, si trova il porto che con i suoi fondali profondi è un centro di scambi e commerci internazionali, e ha sede uno tra i maggiori centri industriali del paese.

Risalendo la collina del Carmelo si entra nel quartiere di Hadar Carmel, il centro commerciale e finanziario della città e antica area residenziale, dove hanno sede il municipio e le Università di Haifa e il Technion. Quest?ultimo ha 19 dipartimenti accademici, 60 centri di ricerca, 12 ospedali universitari affiliati, i suoi laureati hanno avuto un ruolo strategico nella fondazione dello stato di Israele e sono richiesti da tutto il mondo: Technion di Haifa nella top 10 delle università con maggior numero di Premi Nobel (fonte Times Higher Education)

6 maggio Be?er Sheva ? Eilat km 229 (Terza Tappa)

Beer Sheva

Situata nel Negev settentrionale, è il crocevia delle principali arterie di comunicazione che collegano le coste del Mediterraneo con il Mar Morto e con il Mar Rosso attraverso il deserto meridionale. Beer Sheva è una città moderna, costruita su un antico sito che risale al periodo dei patriarchi, sede della prestigiosa Università Ben Gurion, ma anche luogo di ritrovo e di scambi commerciali per le popolazioni nomade del deserto del Negev. E? anche detta città dei setti pozzi. Dalla sua fondazione nel 1948 è cresciuta molto, buona parte della popolazione è formata da ebrei espulsi dai paesi arabi e da altri provenienti dalla Russia, dall?Etiopia. Beersheba è circondata da numerose città satellite tra cui alcuni a predominanza ebraica come Omer, Lehavim e Meitar, e le città beduine e le città beduine di Rahat, Tel al-Sabi e Lakiya.

Eilat la città più meridionale del paese, funge da sbocco sul Mar Rosso e sull’oceano Indiano, adiacente al villaggio egiziano di Taba e a sud, alla cittadina giordana di Aqaba Attraverso il suo porto, costruito su un luogo dove era situato un antico porto del regno di Re Salomone, passano i traffici diretti da Israele verso l’Africa e L’Estremo Oriente. Questa zona, con alle spalle il deserto del Negev, è caratterizzata da un clima con temperature che non scendono mai di sotto ai 21 gradi, nemmeno in inverno. I fondali marini sono ricchissimi di straordinari scenari subacquei che hanno favorito un intenso sviluppo turistico. Citata nell’Antico Testamento con il nome di Ezion Geber, assunse importanza ai tempi del Regno di Israele, e in particolare sotto il regno di Salomone (970 – 928 a.C.), quando fu usata come porto per i commerci verso la penisola arabica e il Corno d’Africa, anche grazie alle vicine miniere di rame di Timna. Fu importante centro militare in epoca romana con il nome di Aelana. Sede di un importante porto israeliano è centro turistico-climatico di ottimo livello, anche grazie alle caratteristiche subtropicali del Mar Rosso e al clima umido.

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Paola Farina
Nata a Vicenza il 25 gennaio 1954, studentessa mediocre, le bastava un sette meno, anche meno in matematica, ragazza intelligente, ma poca voglia di studiare, dicevano i suoi professori. Smentisce categoricamente , studiava quello che voleva lei. Formazione turistica, poi una abilitazione all’esercizio della professione di hostess di nave, rimasta quasi inutilizzata, un primo imbarco tranquillo sulla Lauro, un secondo sulla Chandris Cruiser e il mal di mare. Agli stipendi alti ha sempre preferito l’autonomia, ha lavorato in aziende di abbigliamento, oreficeria, complemento d’arredo, editoria e pubbliche relazioni, ha girato il mondo. A trent’anni aveva già ricostruito la storia degli ebrei internati a Vicenza, ma dopo qualche articolo, decise di non pubblicare più. Non sempre molto amata, fa quello che vuole, molto diretta al punto di apparire antipatica. Dove c’è bisogno, dà una mano e raramente si tira indietro. E’ generosa, ma molto poco incline al perdono. Preferisce la regia alla partecipazione pubblica. Frequenta ambienti ebraici, dai riformisti agli ortodossi, dai conservative ai Lubavitch, riesce nonostante il suo carattere a mantenere rapporti equilibrati con tutti o quasi. Sembra impossibile, ma si adegua allo stile di vita altrui, in casa loro, ovviamente.